Polisportiva Villanova: è partito ufficialmente il progetto “Attività motoria preventiva ed adattata”

Pordenone – E’ partito ufficialmente il progetto “Attività motoria preventiva ed adattata” che durerà fino al 29 marzo al Palazen di Pordenone. Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Friuli, individua l’attività motoria come strumento principe per facilitare un’educazione inclusiva. Alla prima lezione di teoria sull’argomento “Attività motoria preventiva ed adattata” presieduta dal dr Tomè, erano presenti in sala anche il consigliere regionale Alessandro Basso, il presidente regionale Libertas Lorenzo Cella, i dirigenti scolastici Silvia Burelli e Francesco Gri e Marinella Ambrosio.

Il tema della disabilità continua ad essere uno dei più difficili da affrontare nel nostro sistema scolastico. Anche se esiste una normativa che esige la piena inclusione scolastica, sono evidenti e persistenti da tempo varie criticità di non poco conto, dalla insufficiente assistenza in classe alla carente formazione degli insegnanti, agli inadeguati e talvolta assenti servizi di supporto, come varie indagini nazionali hanno evidenziato. La ricerca ha dimostrato come l’attività motoria sia un valido strumento per sviluppare le funzioni cognitive e per promuovere gli apprendimenti e può risultare uno strumento principe per facilitare un’educazione inclusiva volta all’inclusione di tutti gli alunni compresi gli alunni con Bisogni Educativi Speciali. Inoltre l’attività motoria è fonte di benessere fisico, emotivo e sociale; è uno strumento privilegiato ed efficace per far maturare l’intera comunità scolastica nella gestione e accoglienza della disabilità. Obiettivo del progetto è la formazione. È importante per tutti i docenti curriculari, in particolare se fatta sul campo nell’ambito di attività pratiche e progetti educativi coinvolgenti, nei quali i docenti possano essere affiancati da esperti nel campo della disabilità e della didattica sportiva, per capitalizzare il bagaglio di conoscenze ed esperienze acquisite. Una prima parte di formazione teorica (12 ore) per aumentare la conoscenza delle varie disabilità e delle criticità didattiche correlate accompagnata ad una seconda parte di 200 ore di formazione pratica sulla didattica dell’attività motoria, avvalendosi dello sport del judo che si è dimostrato uno sport adatto allo scopo. Lo sviluppo della formazione pratica prevede l’interazione tra insegnanti curriculari ed esperti in compresenza, al fine di trasferire e rafforzare il corpo docente di competenze che possano essere replicate in autonomia. Tra di essi la dott.ssa Ambrosio (Introduzione teorica alle varie tipologie di disabilità), il dr Tomè e la dott.ssa Domenighini (Attività motoria preventiva ed adattata) e i maestri Muzzin e Bouchart (Didattica del Judo). Le lezioni proseguiranno il 25 febbraio con la dott.ssa Domenighini; il 4 marzo con la dott.ssa Tellan; l’8 marzo e il 29 marzo con il dr Tomè.

Giuseppe Palomba




Condividi