PORDENONE – Nell’ambito dei disposti servizi di vigilanza e controllo del territorio attuati da pattuglie della Questura di Pordenone, nella serata di ieri martedì 18 febbraio, verso le ore 20.00, in questa via Vallona, un equipaggio della Squadra Mobile della Questura di Pordenone notava una BMW di colore nero con targa italiana, con tre persone a bordo.
I poliziotti, al fine di procedere con una attività di prevenzione generale, si qualificavano intimando l’alt e invitando il conducente e i due passeggeri ad esibire i documenti onde procedere alla loro completa ed esatta generalizzazione.
Il terzetto risultava così essere composto da tre cittadini albanesi residenti in città e dalla interrogazione in Banca Dati delle Forze di Polizia, la Sala Operativa della Questura comunicava come uno dei tre risultasse essere gravato da un provvedimento di Mandato di Arresto Europeo (M.A.E.), in quanto ricercato sul territorio dell’ Unione Europea per traffico internazionale di stupefacenti.
Stanti le prime positive risultanze del controllo di Polizia in atto gli agenti della Squadra Mobile facevano convergere in via Vallona due “Volanti” provvedendo ad accompagnare i tre uomini in Questura.
Presso questi uffici si sviluppava il Mandato di Arresto Europeo riscontrando come fosse stato emesso in data 03.02.2020 dall’Autorità Giudiziaria Greca nell’ambito di una vasta operazione contro il traffico internazionale di sostanze stupefacenti, contesto investigativo nel quale il ricercato cittadino albanese è accusato di aver importato illegalmente in territorio europeo, dal Sud e dal Centro America, a mezzo navi cargo un quantitativo accertato di una tonnellata e 200 kg di cocaina nel periodo compreso tra settembre 2018 e gennaio del corrente anno, per un valore che al dettaglio, nelle piazze di spaccio si aggira sui 120 milioni di euro.
Al fine quindi di verificare e riscontrare le esatte generalità del ricercato internazionale, il 42enne cittadino albanese veniva sottoposto a rilievi foto dattiloscopici da parte del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica, esito che in “A.F.I.S.” confermava la corrispondenza delle impronte digitali dell’uomo con quelle in possesso delle Autorità Greche.
Gli ulteriori approfondimenti sulla posizione dell’arrestato hanno evidenziato come questi faccia parte di una organizzazione criminale articolata e ben strutturata, dedita stabilmente al traffico internazionale di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.
Accertato quanto sopra si è proceduto a trarre in arresto il cittadino albanese
Ø ARAPI Alfred, nato a Mirtide (AL), il 03.01.1978, domiciliato in Pordenone, ricercato in ambito europeo per traffico internazionale di droga.
L’uomo, dai primi accertamenti, è risultato essersi trasferito a Pordenone da alcuni anni, svolgendo la propria attività lavorativa presso una ditta di recupero e smaltimento di materiale ferroso, mentre è stata accertata l’estraneità degli altri due cittadini albanesi per i fatti contestati.
Il Questore della provincia di Pordenone Marco Odorisio ha elogiato il brillante risultato conseguito, commentando come “i positivi riscontri in merito alla capillare attività di ricerca dei latitanti costantemente effettuata dalla Polizia di Stato della Destra Tagliamento, orientata a garantire l’efficacia dei provvedimenti giudiziari, sono stati ottenuti grazie alla valorizzazione dell’esperienza e della conoscenza del territorio che contraddistingue le donne e gli uomini della Questura di Pordenone.”
Al termine delle previste formalità il 42enne albanese è stato associato presso la locale casa Circondariale a disposizione della procedente Autorità Giudiziaria Greca ai fini della consegna alle Autorità Elleniche.