Presentata “Io non rischio”, campagna protezione civile

PORDENONE – L’Italia è un paese che presenta molti rischi naturali quali alluvione, terremoto e maremoto, ma l’esposizione individuale ad essi può essere sensibilmente ridotta attraverso la conoscenza del problema, la consapevolezza delle possibili conseguenze e l’adozione di alcuni semplici accorgimenti.

Questa mattina, 12 ottobre, è stata presentata in Comune a Pordenone la campagna di comunicazione nazionale “Io non rischio” promossa dalla Protezione Civile, tramite cui si vogliono illustrare ai cittadini le buone pratiche per minimizzare l’impatto dei rischi naturali su persone e cose, fornendo consapevolezza e dando consigli utili.

Presenti il vicesindaco Emanuele Loperfido, il prefetto Domenico Lione, il coordinatore della squadra di Protezione Civile comunale Fabio Braccini, il Comandante dei Vigili del Fuoco di Pordenone Giovanni Greco, il vice capitano del Pordenone calcio Alessandro Bassoli e, attraverso un video, Daniele Molmenti – il canoista oro olimpico a Londra 2012, questi ultimi due in veste di apprezzati testimonial della campagna. Presenti anche Lucia Buna, direttore generale del Pordenone Calcio e Marco Michelin, responsabile della comunicazione della medesima squadra.

Afferma il vicesindaco Loperfido: «Siamo orgogliosi dell’impegno costante della Protezione Civile comunale sul nostro territorio. Il gruppo di Pordenone è il più numeroso del Friuli Venezia Giulia e conta 80 volontari, la cui attività è costante nel corso dell’anno. Di certo iniziative come questa hanno un’enorme importanza per la sicurezza dell’intera popolazione e per questo il Comune ha appoggiato e contribuito a diffondere la campagna».

Per fornire informazioni utili ai cittadini di tutte le età, sabato 15 ottobre dalle 9 alle 19 i volontari della Protezione Civile saranno presenti all’inizio di Corso Vittorio Emanuele II per spiegare a tutti cosa fare o non fare nel caso di alluvione, uno dei rischi a cui è più soggetta la nostra città.

«Pordenone – spiega l’ing. Braccini – sorge su un territorio ricco di corsi d’acqua, rogge e canali, tra i fiumi Noncello e Meduna. A causa di piogge abbondanti e prolungate, questi sono esondati molte volte nel corso dei secoli, ma tra le montane più recenti ricordiamo quella del 2002 in cui il Noncello ha rotto l’argine sinistro sommergendo l’area della Santissima fino alla chiesa della Madonna delle Grazie, con danni ingenti.

Da allora sono state realizzate paratie mobili e molte altre opere per la sicurezza di tutti. Ma riteniamo che occasioni come questa siano ottime per diffondere tra i cittadini messaggi importanti».

In questa campagna sono stati coinvolti alcuni testimonial d’eccezione che hanno realizzato dei brevi video per promuovere la data clou del 15 ottobre. Si tratta del vice capitano del Pordenone calcio Alessandro Bassoli e dell’oro olimpico di canoa a Londra 2012 Daniele Molmenti. Accanto a loro è stata coinvolta anche Elena Morettin, una giovane studentessa di Pordenone già impegnata in varie attività extrascolastiche.

Grazie ai loro video, i più giovani sono stati invitati a recarsi sabato 15 ottobre allo stand della Protezione civile e di mettere un like alla pagina Facebook “Io non rischio – Pordenone” e su Instagram, in cui vengono caricati quotidianamente brevi tutorial e video su cosa fare prima, durante e dopo un’alluvione.

Come ricorda il comandante dei Vigili del Fuoco Giovanni Greco, è importantissimo entrare con questi messaggi nelle scuole, soprattutto medie e superiori, per diffondere tra i più giovani le informazioni indispensabili per la loro vita futura. Solo attraverso la formazione si risparmierà in termini di vite umane.

Questa campagna è stata salutata con entusiasmo anche dal prefetto Lione, che ha lodato il sistema integrato della Protezione Civile regionale, generosa di volontari, e dal direttore generale del Pordenone calcio Lucia Buna, che ha sottolineato l’importanza dell’uso dei social nel coinvolgere le nuove generazioni su prevenzione ma anche per cercare volontari per la Protezione Civile tra i più giovani, che possono così mettersi in prima fila in un’attività utile per l’intera comunità.




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