PORDENONE – Sarà inaugurata il 6 aprile alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’Academy che Confindustria Alto Adriatico ha predisposto in questi mesi in Ghana per formare manodopera locale con profili professionali sovrapponibili a quelli ricercati dal tessuto produttivo regionale: lo ha annunciato questa mattina in conferenza stampa il Presidente di CAA, Michelangelo Agrusti, il quale sarà nel Paese africano assieme a una delegazione di CAA composta dal Direttore Generale, Massimiliano Ciarrocchi e dal Direttore Operativo Giuseppe Del Col, che ha ringraziato unitamente a tutti coloro che stanno contribuendo alla riuscita del progetto, di cui faranno parte anche i partners italiani che a vario titolo hanno reso possibile l’attuazione di una iniziativa unica a livello internazionale.
IL PROGRAMMA
Il Presidente della Repubblica, in visita di Stato in Ghana, sarà nella Academy il 6 aprile. Vedrà i laboratori per la formazione del personale, incontrerà i responsabili del Progetto e interverrà per un saluto che sarà preceduto da quello di Agrusti, cui spetterà, tra gli altri, il compito di illustrare l’iniziativa allo stesso Capo dello Stato e agli altri ospiti in tutte le sue articolazioni. Al termine, la sottoscrizione del Memorandum of Understanding tra le parti.
«Un grande onore per tutti noi – ha detto Agrusti – ma soprattutto il rilievo tangibile che le Istituzioni del Paese assegnano ad iniziative di questo genere; la nostra, in particolare, credo possa considerarsi come proposta-pilota perché affronta questioni fondamentali connesse al lavoro e all’immigrazione. Non è un caso se ci stanno pervenendo richieste di adesione al progetto anche da altre articolazioni di Confindustria presenti sul territorio nazionale».
Una proposta che si innesta dentro altre questioni che CAA sta affrontando da alcuni anni: «Il nostro sistema industriale – ha proseguito il Presidente – lamenta da tempo la carenza di professioni con skill molto elevate, un’emergenza che stiamo gestendo implementando la formazione del capitale umano con gli ITS e le facoltà STEM nelle Università; accanto a questa, non meno grave, vi è quella relativa ai profili tecnologicamente meno evoluti la cui presenza in fabbrica risulta fondamentale. Per far fronte a quest’ultimo aspetto, atteso che stiamo incrociando appieno il décalage della curva demografica e i nostri studi ci dicono che nei prossimi anni sarà anche peggio – avremo bisogno di decine di migliaia se non di centinaia di migliaia di lavoratori.
Che non ci sono. Di qui l’idea del Progetto Ghana che si propone di gestire al meglio la risorsa immigrazione». Non giova certo al mercato del lavoro la scarsa mobilità interna nel nostro Paese per cui, come ha detto ancora Agrusti, «pur in presenza di un tasso di disoccupazione al Sud pari al 30% e un’offerta occupazionale al Nord consistente, non si riesce ad accorciare l’Italia. Un problema che abbiamo analizzato e tradotto in un progetto presentato ai decisori pubblici».
I SETTORI INTERESSATI DAL PIANO
I settori nei quali risulta complicato reperire manodopera in FVG, così come manifestato dalle imprese, sono cantieristica, edilizia e infrastrutture, logistica e movimentazione delle merci, lavorazione del legno, i comparti industriali con particolari esigenze collegate alle turnazioni e i servizi che denunciano una cronica mancanza di operatori abilitati ad attività specifiche con mansioni che vanno dall’addetto ai carrelli elevatori, al saldatore, dal carpentiere, agli addetti alle macchine, dal cuoco allo specialista di attività edilizie.
L’OCCUPAZIONE
L’analisi quantitativa rivela per il 2024 una domanda di circa 250 unità. Si prevede per il 2025 e per gli anni a venire un incremento notevole sia dei lavoratori da occupare sia dei corsi di formazione. Il Progetto, nel rispetto delle potenzialità declinate dal Decreto Cutro, ha programmato la costruzione dei percorsi per un inserimento sociale degli immigrati che, partendo dal lavoro, permettano anche l’acquisizione di competenze socioculturali che agevolino una integrazione matura e consapevole nel contesto dell’Italia e in particolare del FVG. Previsto il coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali per favorire la costruzione di un clima di accoglienza all’interno dei luoghi di lavoro, la partecipazione delle Associazioni dei migranti presenti nella regione per aiutare la comprensione del contesto socioculturale e l’impegno della Regione per l’allestimento di attività formative strutturate durante la permanenza degli immigrati nel territorio.
I SOGGETTI COINVOLTI
Il Progetto, oltre a Confindustria Alto Adriatico, che ne è ideatore e promotore, accanto ai servizi offerti dal partner Umana SpA e all’adesione istituzionale dell’Ambasciata d’Italia in Ghana (alla quale Agrusti ha rivolto un ringraziamento particolare – all’ambasciatrice Daniela d’Orlandi), coinvolgerà tutti gli stakeholder istituzionali quali la Regione – Agrusti ha in questo senso ringraziato l’assessore Alessia Rosolen per la fattiva collaborazione –, le organizzazioni sindacali regionali e l’Associazione Italia-Ghana che opera da tempo in FVG.
LA SCELTA DEL PAESE
Come ha avuto modo di spiegare qualche giorno fa a Roma lo stesso Agrusti all’ambasciatrice del Ghana in Italia, Merene Benyah, «la scelta dedicare il Progetto al paese africano è stata dettata, dall’esito positivo di un insieme di valutazioni sul contesto sociale, culturale e politico del paese equatoriale quali: la stabilità del sistema democratico, una società civile che non ha conosciuto, nonostante le diversità etniche, situazioni conflittuali, la presenza di un alto numero di giovani, un buon livello di istruzione e un basso indice di criminalità della popolazione».
LA STRUTTURA DEL PROGETTO
Sono stati allestiti vari percorsi di istruzione per formare tecnicamente dei lavoratori. Utilizzando le possibilità offerte dal Decreto Cutro, alla conclusione dei citati percorsi formativi, ai giovani lavoratori del Ghana, nel rispetto delle norme di legge in vigore, sarà consentito l’ingresso in Italia per esplicare un attività lavorativa qualificata e allineata con le esigenze del mondo del lavoro. I lavoratori verranno inseriti inizialmente con contratti di somministrazione della durata di 12 mesi; le imprese si sono impegnate a reperire soluzioni che garantiscano l’alloggio a condizioni favorevoli per tutta la durata del contratto. Lo scopo è anche quello di garantire una condizione di protezione iniziale che favorisca la successiva emancipazione abitativa. È previsto che i primi lavoratori arrivino in Italia entro dicembre.
LE COLLABORAZIONI IN GHANA
I Salesiani di Don Bosco si prenderanno cura di due fasi attraverso strutture interne: 1) Don Bosco Job Service, società di intermediazione autorizzata e incaricata di effettuare una prima selezione di lavoratori interessati al progetto nell’ambito dei giovani che abbiano acquisito diplomi o qualifiche coerenti con le mansioni richieste; la società opererà in stretto contatto con Umana SpA che collaborerà nell’individuazione dei criteri di selezione; 2) le Comunità Don Bosco in Ashaiman e in Sunyani (rispettivamente città presente nell’area urbana della capitale Accra, e capitale della regione Brong-Ahafo nel centro-ovest del Ghana). In entrambi i centri le comunità gestiscono degli Istituti tecnico-professionali con dotazione di aule e laboratori per la formazione di saldatori – muratori – mulettisti – montatori di pannelli fotovoltaici – elettrotecnici – addetti alle sartorie – addetti alla ristorazione – meccanici autofficine. Entro l’anno saranno svolti i corsi per la formazione tecnica. Dal 2025, con l’ampliamento delle domande da parte delle imprese e delle conseguenti richieste di qualifiche professionali, saranno attivati corsi che prevedono l’utilizzo degli altri laboratori presenti. 3) Collabora al progetto anche Vis Ghana (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo), NGO italiana che ha sede anche nel paese africano. Sarà incaricata di effettuare la formazione linguistica dei lavoratori in coordinamento con le istituzioni Italiane (Università di Siena) incaricata della verifica dell’acquisizione delle competenze previste dalla legge.
LE BORSE DI STUDIO IN GHANA
Non sarà “solo” formazione per lavorare in Italia: in questo senso, infatti, il Presidente di CAA ha spiegato che «saranno messe a disposizione delle borse di studio per i meritevoli e bisognosi che studiano in quella Academy e che resteranno in Ghana; una sorta di partenariato che non si esaurirà nel breve ma avrà lunga durata.
Questo potrà originare da parte dei Salesiani stessi delle specifiche richieste, penso ai macchinari di cui potrebbero avere bisogno e di cui beneficeranno, pertanto, i giovani che resteranno a lavorare nel loro Paese. Il Progetto – ha tenuto a ribadire il Presidente di CAA – tiene conto di tutti gli aspetti: economici, politici, sociali, operativi e logistici».
LA FORMAZIONE AGGIUNTIVA IN ITALIA
Progetto Ghana prevede infine che all’istruzione impartita in Africa segua un ulteriore periodo di formazione in Italia che sarà finalizzato oltre che all’ambientamento nel nuovo paese, all’acquisizione delle competenze più specifiche richieste dalle mansioni da espletare, grazie all’intervento di UMANA S.p.A. che provvederà oltre che all’assunzione dei lavoratori che verranno somministrati alle imprese richiedenti anche al finanziamento complessivo delle attività.