Pronto soccorso al collasso. Lo sfogo del medico Carlo Stefanon

PORDENONE – Il difficile momento del Pronto soccorso dell’ospedale cittadino di via Montereale, alle prese con una cronica carenza di organico (medici e infermieri) è al centro di un’esternazione via facebook di Carlo Stefanon, medico del Dipartimento Emergenza dell’Azienda Ospedaliera “Santa Maria degli Angeli”.

“Anche oggi – ha scritto giorni fa il medico – la cronaca locale pone l’attenzione sul grave problema del PS , che in realtà è la punta di un iceberg che coinvolge tutto il ns SSN, non solo regionale. Le principali cause del sovraffollamento dei Pronto Soccorso, non lo dico io, ma la letteratura, sono rappresentati dall’incremento ormai cronico dell’affluenza e della lunga permanenza all’interno del PS dei pazienti che stanno completando l’iter diagnostico-terapeutico e ancora da quelli che hanno già completato il percorso clinico-assistenziale ma che, per cause diverse, non possono essere dimessi (mancano posti letto nei reperti di degenza, strutture per accoglierli, spesso mancano i mezzi per riportarli al loro domicilio, un’ambulanza tanto per essere chiari)”.

“Su questi aspetti – continua – si può e si deve agire ottimizzando tempi e percorsi dedicati ma dobbiamo oggigiorno purtroppo fare i conti con un personale medico ed infermieristico dedicato ridotto all’osso, senza poi considerare la contemporanea precarietà che vivovo altri servizi che operano in simbiosi con il PS (mi riferisco per esempio allo smantellamento che sta vivendo la Radiologia, fondamentale per un PS funzionante). Non va meglio per altri servizi. Merita attenzione poi la fase di accesso, cioè quanti pazienti arrivano al PS, come vi afferiscono, le motivazioni, in quale momento della giornata, ecc.)”.

“Da alcuni dati sembra che l’accesso al PS sia inappropriato par almeno il 60 % dei casi come ad indicare che ci sia nella popolazione la convinzione di trovare presso il Ps un iniziale percorso sanitario ritenuto comunque urgente bypassando così le strutture sanitarie territoriali. Ridurre il sovraffollamento migliorando la qualità delle prestazioni nell’’urgenza/ emergenza vuol dire anche intervenire e riorganizzare il territorio, diversamente facendo la profonda crisi che sta vivendo il PS non potrà essere affrontata in modo adeguato e risolta definitivamente con tutto ciò che ne consegue. In fondo possiamo ancora essere noi padroni del nostro destino!”.




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