Regione, monitoraggio costante su situazione Electrolux. Sciopero il 21

PORDENONE – L’assessore regionale alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, siederà al tavolo sulla riorganizzazione della multinazionale svedese Electrolux in programma per giovedì. Lo ha annunciato lo stesso assessore, ricordando che “il monitoraggio e l’interessamento della Regione sulla situazione del Gruppo Electrolux, in particolare dello stabilimento produttivo di Porcia, sono stati continui e costanti dal maggio scorso attraverso una serie di incontri e di confronti, sia con il vertice aziendale della multinazionale sia con le
organizzazioni sindacali”.

“Questa intensa attività – ha spiegato Bini intervenendo nell’aula del Consiglio regionale – ha anche portato alla convocazione da parte del governo del tavolo nazionale sul comparto dell’elettrodomestico, previsto per il 22 febbraio.

In quell’occasione sarò presente proprio per fare in modo che gli strumenti nazionali e regionali procedano attraverso una comune strategia”. Il tavolo, ha poi aggiunto Bini, “sarà l’occasione per discutere il piano industriale dell’impresa e per condividere
strategie e strumenti comuni ad ampio raggio.

Il tema centrale è il riavvicinamento delle catene produttive, per evitare che le produzioni italiane ed europee siano totalmente dipendenti dai componenti in arrivo da Paesi terzi, in particolare dall’Estremo Oriente. Altrimenti rischiamo, a distanza di pochi anni, di ritrovarci nelle medesime condizioni”.

Intanto, le Rsu di Electrolux, a Porcia, annunciano per il 21 febbraio due ore di sciopero per ogni turno di lavoro.
“Ancor oggi si sta cercando la quinta vittima del crollo di Firenze tra le macerie. Cinque lavoratori che non torneranno più a casa e che mancheranno per sempre all’affetto dei loro cari. Cinque martiri provenienti da diversi paesi affratellati dal loro lavoro, alcuni dei quali in nero, esposti e ricattabili perché con il permesso di soggiorno scaduto”.

“I prossimi chi saranno? – proseguono le organizzazioni dei lavoratori della multinazionale svedese -. Siamo di fronte all’ennesima tragedia che nasce dalla deregolamentazione del sistema degli appalti e del loro mancato controllo. In questo Paese si sta consumando da tempo una mattanza nel generale silenzio della politica e delle istituzioni. E’ inammissibile morire di lavoro perché le persone devono lavorare per vivere e non per morire”.

“Una strage che si rinnova ogni giorno nell’indifferenza generale – si conclude la protesta delle Rsu -. Le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici considerano questa ennesima tragedia una vergogna alla dignità delle persone. Non possiamo come lavoratori e cittadini rimanere indifferenti a questo dramma figlio della superficialità e della negligenza sulle condizioni di lavoro”.




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