Rientrati nei loro Paesi i Curiosi Fvg 2019

PORDENONE – Un gruppo di giovani sorprendentemente qualificati e plurilingue, operatori turistici o di scambi commerciali e culturali, provenienti da 7 Paesi diversi, insieme per venti giorni con base a Pordenone, città che per tutta la durata del workshop è diventata fucina di idee dal respiro internazionale, dibattiti sui temi caldi dell’attualità, punto di partenza per visite sul territorio regionale, brevi esperienze in aziende innovative. E nella Casa dello Studente Zanussi, sede dell’IRSE, che li ha ospitati per laboratori didattici e convegni sui nuovi trend del turismo, si sono intrecciate lingue diverse, ma soprattutto si sono conosciute “belle persone”, cariche di idee di futuro.

Se negli ambienti della politica e dell’economia si fa un gran parlare di muri, quando invece si mettono insieme una ventina di trentenni da Europa, Russia, Balcani si scoprono persone che già hanno qualche lavoro di responsabilità, che sono aperte, socievoli, viaggiano spesso e non hanno pregiudizi.

“Dobbiamo essere chiari, ci troviamo in un periodo difficile –afferma Deniz, 23 anni russa – il problema non è che le convivenze sono impossibili, il problema è la mancanza di volontà dei politici. In Italia, ad esempio, la maggior parte delle persone è aperta a provare queste possibilità. Quelli che sono contro hanno semplicemente paura. Il populismo è basato prima di tutto sulla paura di incontrare qualcuno differente, ma non si puo fare come le tre scimmiette 2 non vedo, non sento, non parlo” bisogna essere curiosi dell’altro, se tu non chiedi non capirai mai alcune cose.»

La mission del workshop, che era anche quella di marketing, di promuovere la nostra regione all’estero, è stata portata a termine con altrettanto successo di quella relazionale. Grazie ad un vortice digitale di connessioni social e hashtag, il Friuli Venezia Giulia, con i suoi scorci suggestivi, il verde e i borghi nascosti, l’accoglienza, il buon cibo e il buon vino, l’arte e la storia, è stato catapultato in tempo zero nei 7 Paesi dei nostri Curiosi, attraverso i loro profili Instagram, Facebook e Twitter.

Quella che è arrivata altrove è l’immagine di un territorio ancora risparmiato dal caos dell’overtourism, un luogo di turismi lenti, scandagliati dal tempo interiore soggettivo e dai piccoli piaceri quotidiani. Virineia, 28 anni, fa la guida turistica nella grande san Pietroburgo, Per quanto riguarda le guide, mi sono piaciute moltissimo quelle che hanno cercato di raccontare anche come vive la gente. L’accoglienza è qualcosa da sottolineare qui in Friuli e che invece manca nelle grandi città. Penso che questo possa essere al centro di una strategia di marketing turistico. Un punto di forza è che in questo posto le infrastrutture, la gente, la terra stessa, non sono ancora stanche dei turisti..»

Julia, ha 26 anni e fa la guida turistica a Lisbona. «Ho provato tantissime esperienze innovative qui in Friuli Venezia Giulia: il treno storico fino alle zone del terremoto, un concerto rock nella piazza di una antica abbazia, arte tessile d’avanguardia esposta in un museo etnografico… e esperienze di vero slow tourism nel verde, bicicletta e botanica, cantine e affreschi. È stata davvero un’esperienza immersiva. Per me un’esperienza importante è stata la visita di Spilimbergo dove le guide erano abitanti del luogo: la loro conoscenza era spontanea, piena di piccole storielle quotidiane. Credo che questo sia il futuro del turismo: la condivisione. Perché alla fine che cosa ci rimane più impresso nella memoria di un viaggio, di una vacanza, se non la gente?

Il Workshop Internazionale IRSE – che ha avuto quest’anno il sostegno di Regione, Fondazione Friuli, Comune di Pordenone, Crédit Agricole FriulAdria, il coinvolgimento di numerosi Comuni, associazioni culturali, ambientaliste e di categoria – ha significato anche immergersi nel tessuto economico locale attraverso brevi esperienze in aziende d’eccellenza del pordenonese.

Marina, 23 anni, dalla Spagna, ha trascorso due mattinate alle Cantine Pitars: «Un’esperienza incredibile» dice, «ho imparato molto sui vini, sul marketing del vino e anche sul mercato dei vini italiani». Tibor e Natalia, ungherese il primo e russa la seconda, hanno messo mano nella terra, là dove un’azienda giovane e originale, la Armo 1191, coltiva l’arnica montana e la trasforma in prodotti per la cura del corpo.

E ancora, Ekaterina, 22 anni, russa, descrive così la sua esperienza al maglificio Ma.Re, dove ha scoperto che Pordenone non produce soltanto elettrodomestici: «Mi hanno fatto vedere tutto il processo di produzione, ho conosciuto la gente che lavora lì e spero di essere stata utile per loro perché ho tradotto una pubblicità dall’italiano al russo, poi ho fatto una ricerca e ho trovato aziende russe che potrebbero essere interessate a collaborare».

Tra le altre aziende che hanno ospitato i Curiosi: Antonietti Viaggi Robintur Spa, Borean Fashion, Distilleria Pagura, Dogana Consulting, Emanuele Mariotto Industrial Upholsterers, IOT Viaggi, Moro-Kaiser srl, Premek Hi-Tech, Torneria Friulana del Legno srl, Zafferano San Quirino. Contatti preziosi per arricchire la loro già notevole professionalità, ma conoscenze che potranno rivelarsi utili anche per i nostri imprenditori, come si sono rivelate nelle passate edizioni.




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