PORDENONE – “La sospensione della chiusura della RSA di Roveredo in Piano e la concessione di una proroga di sei mesi rappresentano un primo passo importante. È il risultato di una mobilitazione dal basso e di una pressione istituzionale forte, portata avanti con responsabilità da cittadini, operatori e amministratori locali. Ma il lavoro non è finito: ora serve una soluzione stabile, che tuteli la struttura e garantisca un servizio indispensabile per le persone più fragili del nostro territorio.”
Lo afferma Marco Salvador, leader de La Civica.
“Una decisione inizialmente imposta dall’alto e priva di confronto – osserva Salvador – è stata messa in discussione proprio grazie alla capacità del territorio di reagire con una voce sola. La manifestazione davanti all’ASFO e il lavoro portato avanti dentro e fuori dalle istituzioni hanno dimostrato che quando la comunità si attiva con serietà e unità, i risultati arrivano.”
“Non possiamo però limitarci a guadagnare tempo. In questi sei mesi – prosegue – va costruita una prospettiva solida: salvaguardare i posti letto della RSA, tutelare i lavoratori e mantenere un presidio fondamentale di cura e assistenza. Serve una soluzione di lungo periodo, non un semplice rinvio.”
“Chiediamo con forza che anche il trasferimento della Neuropsichiatria infantile da Pordenone a Roveredo venga rivisto. È essenziale che questo servizio resti nella città capoluogo, dove può operare in sinergia con il resto della rete sociosanitaria, scolastica e ospedaliera. Spostarlo altrove significa indebolirlo, isolarlo e creare difficoltà concrete per le famiglie.”
“Questo caso – conclude – insegna che le scelte in tema di salute pubblica non possono essere gestite come pacchi da spostare, ma devono nascere dal confronto e dall’ascolto. Continueremo a fare la nostra parte, perché il territorio venga rispettato e i servizi restino vicini a chi ne ha bisogno.”