Sentiero delle operaie: bonificata l’area da amianto, discarica e rifiuti

PORDENONE – Il “sentiero delle operaie” è il percorso dal nome evocativo che ricorda il tragitto che le lavoratrici dell’ex cotonificio Amman di viale Martelli percorrevano per raggiungere la fabbrica e ritornare a casa. Un’altra perla che testimonia il passato industriale e manifatturiero di Pordenone, che sarà recuperata e restituita alla città.

Il cammino ha inizio accanto al Parco Baleno, vicino alla rotonda di Borgomeduna, si immerge nel verde parallelamente all’argine del fiume Noncello e sbuca nella zona antistante la chiesa della Santissima, a fianco del ponte di Adamo ed Eva.
​I lavori di recupero di tutta quest’area purtroppo si sono protratti a causa di numerose complessità ambientali che è stato necessario risolvere.

Lungo il percorso infatti è stato trovato dell’amianto, immediatamente rimosso, poi si è scoperta la presenza di una discarica nella quale in passato venivano abbandonati detriti edili, laterizi e rifiuti di vario genere. Per la bonifica del tracciato e delle aree circostanti è stato necessario condurre indagini chimiche in accordo con le autorità regionali.

​«Il progetto di riqualificazione del “sentiero delle operaie” – dichiara il sindaco Alessandro Ciriani – è stato funestato da tantissimi imprevisti e problemi, primo fra tutti l’aver trovato dei rifiuti all’interno dell’area, che ci hanno costretto ad un iter complicato e rallentato dalla solita burocrazia italiana. Quindi a partire da ottobre, e nell’arco di 6 mesi, Pordenone avrà un nuovo bellissimo percorso naturalistico che raggiungerà l’area della Santissima.

Da qui ci sarà un successivo collegamento verde fino al Parco Reghena, nei pressi di via Cappuccini, e poi da questo parco fino alla Burida. In questo modo si aumenterà la quantità e la qualità dei percorsi naturalistici e pedonali della nostra città che hanno lo scopo di abbellire Pordenone e garantire un servizio ai suoi cittadini, attirando anche turisti da fuori».

«Quando in un cantiere ci si trova davanti una situazione come quella riscontrata in quest’area verde – spiega l’assessore all’ambiente Monica Cairoli – scatta immediatamente la procedura per sito inquinato. È una procedura complessa che prevede per prima cosa l’analisi dei materiali rinvenuti.

Una volta definiti, se ne verifica l’eventuale pericolosità e il rilascio di sostanze nell’ambiente circostante. Per questo, in collaborazione con Arpa, sono stati posizionati nel terreno dei piezometri per misurare il rilascio di sostanze nocive o inquinanti. Da questa lunga e complessa procedura, è stato rilevato nel sito la presenza di un riporto storico precedente al 1980, ma dalle analisi è emerso che questo non è contaminato.

Purtroppo, scaricare laterizi e altri materiali lungo le sponde del Noncello in passato non era una cosa inusuale, ed ora dobbiamo gestire quei comportamenti irresponsabili che oggi definiamo “poco virtuosi”».

Il problema infatti è sorto poiché quel materiale non è stato semplicemente abbandonato, ma è stato ricoperto da terra e inglobato nel suolo. Ecco il perché di tempi tecnici estremamente lunghi per bonificare l’area. Ora finalmente è possibile ripartire in sicurezza con il cantiere.

​«I lavori – continua Cairoli – riprenderanno in ottobre nel totale rispetto degli aspetti naturalistici del luogo, tenendo conto ad esempio dei periodi di nidificazione degli uccelli. Sarà un sentiero immerso nel verde e percorribile in piena tranquillità e sicurezza da tutti, compresi mamme con bambini, passeggini, anziani o persone disabili».

Lungo il percorso verrà anche riqualificato il vecchio lavatoio, raggiungibile da una scaletta che scende da vicolo San Giuliano, che rappresenta anch’esso un simbolo del passato della nostra città. L’intervento infine si completerà con la posa di materiale drenante sul parcheggio davanti al ristorante «Lido», dove il percorso delle operaie terminava.




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