Settimana interlocutoria per i Mercati; Listini in emergenza sanitaria e presidenziali americane
MERCATO AZIONARIO
Il clima di forte ottimismo che aveva caratterizzato i mercati nella precedente ottava si è smorzato nello sviluppo progressivo della settimana appena conclusa. Un atteggiamento di tipo ‘risk on’ da parte dei mercati che si era palesato non solo nell’asset class azionaria ma che aveva interessato, in una logica intermarket anche segmenti dell’obbligazionario (high yield, emergenti) e materie prime
Un probabile eccesso di foga nel movimento che ha finito infatti per arenarsi con alcune dinamiche di breve che inevitabilmente finiscono col condizionare i mercati finanziari
Sebbene, infatti, la fiducia nell’operato e nel sostegno prospettico delle banche centrali mondiali sia ancora ben presente, risulta impossibile per gli investitori ignorare le questioni contingenti che riguardano l’emergenza sanitaria in corso a livello globale In molte regioni del mondo, infatti, i governi stanno via via adottando soluzioni di tamponamento al crescere dei contagi dovuti a Covid misure che vanno via condizionando tanto la libertà di movimento dei cittadini, quanto alcuni settori economici In Europa, Germania, Spagna e Francia stanno sperimentando infatti le prime misure coercitive (utilizzo obbligatorio di sistemi di sicurezza, coprifuoco o lockdown mentre a livello globale i primi tre paesi per contagi restano Stati Uniti, India e Brasile L’accelerazione dei contagi e i timori di una saturazione dei servizi sanitari nazionali sono le preoccupazioni più rilevanti in questo momento, anche se l’atteggiamento dei governi sembrerebbe ancora quello di evitare chiusure totali ma piuttosto cercare di limitare la diffusione del virus Proprio su tale tema l’annuncio di Pfizer di un vaccino pronto per fine novembre sarà chiaramente rilevante.
Le borse come bene ha mostrato il 2020 valutano gli aspetti legati alla pandemia ma in associazione ovviamente a quanto può provenire dalle banche centrali e dalle misure dei singoli governi Se BCE e, soprattutto, FED, marciano all’unisono per garantire la massima liquidità ai mercati per evitare crash sistemici, dal fronte dei governi l’attenzione degli investitori rimane sul piano di stimoli su cui repubblicani e democratici stanno ancora discutendo L’imminenza delle elezioni rende il possibile
deal sempre più difficile (e comunque sempre configurabile come un gioco delle parti a fini elettorali) e in settimana si è verificato una nuova impasse, nonostante l’apertura di Trump per un piano anche superiore ai 1 800 miliardi sul ‘I listini hanno chiuso l’ottava con variazioni limitate (ma positive) per gli Stati Uniti ma distanti dai massimi settimanali) e con segni meno invece marcati per l’Europa, dove il peso della situazione sanitaria è stata sicuramente più d’impatto, in particolare per il FTSE Mib, vista la debacle del settore bancario A livello di comparti settoriali nel mondo, oltre ai finanziari, ha perso terreno anche l’Energy, con segni più invece per i tecnologici, tornati a sovraperformare come nella prima parte dell’anno.
MERCATO VALUTE PRIME
In ambito materie prime andamenti difformi tra i diversi segmenti. In calo l’oro indebolito dalla forza del Dollaro USA e dal rialzo dei tassi reali. Il metallo giallo si è mantenuto in chiusura in area 1 900 e restando ancora sostanzialmente laterale nel trend di medio periodo Poco direzionale anche il petrolio che chiude la settimana appena sopra area 40 Dollari la barile
MERCATO OBBLIGAZIONARIO
Il mercato obbligazionario dopo lo shock vissuto a marzo con la caduta dei prezzi legata agli scenari più cupi del Covid 19 ha vissuto i mesi successivi, oltre che con un corposo recupero, anche con una drastica diminuzione della volatilità Pochi e di lieve entità, infatti, i movimenti classificabili come critici per le diverse asset class obbligazionarie, sia per quelle più orientate alla protezione del portafoglio (come i governativi di qualità), sia per i titoli ad alto rendimento o dei paesi emergenti
Da un lato, infatti, l’atteggiamento ultra espansivo delle banche centrali ha portato ad una compressione record dei rendimenti che dopo la caduta di marzo sostanzialmente non si sono più ripresi, mancando di fatto il riallineamento intermarket con l’azionario che invece ha recuperato il terreno perduto Il Bund tedesco non ha quasi mai abbandonato il range tra 0 30 e 0 60 mentre il Treasury americano si è sostanzialmente mosso tra 0,60 e 0,80
I mercati del reddito fisso si sono ancorati a prospettive di tassi che potranno vedere un upside nel medio lungo termine quando le attività economiche avranno riassorbito il ‘ subito per la diffusione del Covid Dall’altro lato, le banche centrali infatti hanno già dichiarato che tollereranno tassi reali negativi in caso di fiammate inflazionistiche e, inoltre, i bilanci statali (sempre più appesantiti) non posso certo ipotizzare di veder crescere la spesa per interessi
In caso di nuove tensioni sui mercati, inoltre, tutte le autorità monetarie mondiali si sono dette pronte a nuovi interventi la funzione ‘ delle banche centrali si riafferma quindi ulteriormente per il presente e per il futuro Da rilevare come nelle ultime dichiarazioni, Christine Lagarde, a capo della BCE, ha fatto sapere che potrebbe essere cambiata la strategia di acquisto sui titoli corporate, preferendo quelli di natura ‘ e quindi legati ai cambiamenti climatici Andando a vedere quanto successo in settimana, visibile l’effetto del Fly to Quality con acquisti sia di governativi della zona
Euro sia dell’area globale, con una generale retromarcia dei rendimenti rispetto all’ottava precedente Il debito italiano ha raggiunto nuovi minimi di rendimento nel decennale italiano 0,64 per poi risalire leggermente in maniera correlata con le discese dell’equity Gli ultimi dati di inflazione hanno confermato per l’Italia una situazione preoccupante 5 mesi in negativo e con stime riviste al ribasso
Tra gli altri segmenti di rischio marginale positività per il debito dei paesi emergenti mentre l’ambito corporate ha visto premiato il segmento Investment Grade grazie alla discesa dei tassi di interesse
MERCATO VALUTARIO
Per quanto riguarda il mercato forex settimana favorevole per il Dollaro americano che ridiventa, come accaduto in diverse circostanze nel 2020 valuta di sicurezza all’aumentare della volatilità Il cross ha iniziato la settimana a quota 1 18 per poi progressivamente ripiegare verso area 1 17
Forti anche altri valute di sicurezza come lo Yen giapponese e il Franco Svizzero Nonostante l’ottava non propizia per le attività a rischio, il Bitcoin si è tenuto sopra quota 11 000 Dollari.
Dott. Alessandro Pazzaglia