PORDENONE – La valutazione del rischio sismico “è più che mai opportuna” e vi sono i mezzi scientifici “a costi contenuti” per effettuarla.
Lo ha sottolineato Carlo Pellegrino, ordinario di Tecnica delle costruzioni all’Università di Padova, intervenuto a conclusione del seminari svoltosi a Pordenone Fiere in materia di produzione post-sisma.
Agli incontri sono stati portati gli esempi dell’Emilia, dove interventi sulle strutture e sugli impianti nell’ordine di 20, 30 euro al metro quadrato avrebbero consentito un impatto dei danni molto più contenuta, sia per le persone sia per le cose.
Tra i danni, oltre a quelli indiretti – 2/3 volte superiori a quelli diretti – è stato fatto cenno alla possibilità che il moderno mercato assicurativo offre per assicurare non solo il danno emergente ma anche il ridotto margine di contribuzione, cioè il lucro cessante.
Aspetti che se presi in carico prima del sisma consentono di ripartire prima di tre mesi, termine massimo per non andare incontro al fallimento, e quindi di evitare conseguenze negative per le aziende e per i lavoratori, facilitando la fase post emergenziale.