Tigli ex Fiera: Diomede “il Tar si è espresso, ora atteniamoci alla sentenza”

PORDENONE – “Ho ritenuto di non parlare finché la questione era all’attenzione dei Giudici, per rispetto del loro lavoro e per evitare parole vuote, come tante ho letto e sentito in queste ultime settimane”.

Comincia così il post sul suo profilo facebook dell’assessore all’Urbanistica, Lidia Diomede, in merito alla spinosa questione dei tigli all’ex Fiera di Pordenone, che tanto sta dividendo la città, dopo la decisione del Tar Fvg di accogliere le ragioni del Comune di Pordenone, dando quindi il via libera al progetto di recupero del Polo young, all’ex fiera di via Molinari.

“Il TAR si è espresso – scrive Diomede – qui alcuni stralci del provvedimento che tutti attendevano e che riassumono meglio di tante parole l’ultima fase di questa vicenda:

… della “tempestività del deposito in giudizio delle dette memorie non v’è, infatti, proprio motivo di dubitare, in quanto avvenuto nel pieno rispetto dei termini stabiliti dalle norme di legge che disciplinano la specifica fattispecie, che gli avvocati del Comune, all’evidenza, ben conoscono.”

… sulla legittimità di Legambiente “pur costituita nel 1987 ed essendo da allora asseritamente operativa sul territorio, conta, ad oggi, appena 56 soci, di cui solo la metà residenti a Pordenone … ovvero un numero esiguissimo, che non offre contezza di effettiva e concreta rappresentatività dell’interesse collettivo azionato, atteso che è pari ad appena lo 0,00044 dei 52.000 abitanti circa del Comune stesso…. non risulta titolare di una posizione giuridica qualificata riconducibile all’interesse legittimo che intenderebbe tutelare…”

… “Dalle complessive scelte progettuali (e finanche da quelle dei materiali) emerge, dunque, una particolare sensibilità ed attenzione per i profili di sostenibilità ambientale, a beneficio delle generazioni future. Le risultanze progettuali offrono, infatti, contezza che non si tratta della realizzazione di un impianto nocivo, ma, piuttosto, di un’opera ambiziosa…“

…”l’abbattimento dei tigli non si traduce assolutamente nell’eliminazione di un polmone verde della città di Pordenone, ma è piuttosto ineludibile prezzo da pagare per la sua rigenerazione secondo standard evoluti di funzionalità e fruibilità e con l’adozione di misure volte al contenimento dell’impatto ambientale.”

“Non credo – sottolinea l’assessora – servano tanti commenti. Quello che ho letto nella motivazione della sentenza è quello che da mesi l’Amministrazione andava ripetendo, quello che chiunque avesse letto le tavole e le relazioni di progetto avrebbe pensato, quello che era emerso nella Conferenza di Servizi che aveva dato il via libero, quello che in Commissione e in Consiglio avevo personalmente anche illustrato, quello che qualcuno ha contribuito ad offuscare per cavalcare una polemica che non ha certo fatto il bene della città.

Si è voluto legittimamente investire la Magistratura della questione, ora ci si attenga a quanto la Magistratura ha statuito, come deve avvenire in un Paese democratico, libero e civile”.




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