PORDENONE – E’ in corso dalla prima mattinata di oggi, mercoledì 26 settembre, un’operazione della Squadra Mobile della Questura di Pordenone, che ha eseguito tre ordini di custodia cautelare tra Veneto, Lazio e Sicilia.
I provvedimenti restrittivi, richiesti dalla Procura della Repubblica di Pordenone e disposti dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo friulano, riguardano tre pluripregiudicati messinesi, per i quali è stata disposta la misura della custodia cautelare degli arresti domiciliari rispettivamente in provincia di Padova ed in provincia di Roma, ad Albano Laziale.
Il provvedimento restrittivo è stato disposto in ordine alla truffa effettuata ai danni di una donna 83enne pordenonese, perpetrata nella mattinata del 16 luglio 2018 in questa centrale piazza Cavour.
In quella occasione, due dei tre arrestati avvicinavano la signora con la prospettiva di un lascito ereditario per beneficiare del quale erano necessari 3.000 euro per il pagamento di tasse e bolli.
La vittima veniva quindi accompagnata fino all’interno del proprio Istituto di Credito dove, addirittura al fine di prelevare la somma dei 3.000 euro, si vedeva costretta ad accendere un fido in quanto i propri risparmi erano vincolati da un fondo di investimento e quindi non disponibili.
Appena uscita dall’Istituto di Credito, donna consegnava la somma di 3.000 euro ai due malfattori, i quali con la scusa di recarsi ad un vicino tabaccaio, si dileguavano facendo perdere le proprie tracce.
Venivano avviate immediate indagini che, attraverso alcune immagini degli impianti di videosorveglianza che avevano immortalato il terzetto, consentivano di dare un volto ed un nome ai tre autori dell’odioso reato in danno dell’anziana signora.
All’esito delle positive risultanze investigative compendiate dalla locale Squadra Mobile alla procedente A.G. sono stati disposti i provvedimenti restrittivi nei confronti di:
1. Francesco Ferrante, 49enne, residente a Messina;
2. Filippo Galletta, 75enne, residente a Torreglia (PD);
3. Diego Inferrera, 76enne, domiciliato ad Albano Laziale (RM), in quanto gravemente indiziati, in concorso fra loro, del delitto di cui all’art. 640 (truffa) aggravata in concorso tra loro.
La Squadra Mobile della Questura di Pordenone sta rivisitando investigativamente altri delitti della stessa specie perpetrati in questo periodo nel Nord-Est, al fine di verificare una riconducibilità di tali odiosi eventi delittuosi al terzetto in argomento.
I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti in collaborazione con le “Squadre Mobili” di Padova, Roma e Messina.