Verso il Contratto di Fiume Noncello: introduzione su scopi e obiettivi

PORDENONE – È stata presentata in Comune a Pordenone la prima riunione della rete di attori interessati al Contratto di Fiume, protocollo giuridico che intende favorire la rigenerazione ambientale del bacino idrografico del Noncello e dei suoi affluenti. Sono intervenuti i rappresentanti dei Comuni di Pordenone, Porcia e Cordenons, assieme ai coordinatori del progetto: Regione Friuli Venezia Giulia e Università degli Studi di Udine.

Presenti in sala ordini professionali di architetti, ingegneri, agronomi e geologi, Vigili del Fuoco, Arpa, associazioni che operano nel sociale, organizzazioni agricole, realtà che si spendono a difesa dell’ambiente, università e fondazioni. Un totale di 35 realtà del territorio e questa buona partecipazione indica l’interesse che ha suscitato un tema come questo.

Durante la riunione si è spiegato che questo tipo di Contratto presenta 3 punti fondamentali. Il primo mira alla difesa e riqualificazione dell’ambiente e alla rigenerazione socioeconomica dei sistemi fluviali, coordinando l’azione di pianificazione del loro uso, tutelando e valorizzando i corsi d’acqua.

Il secondo si fonda sulla corresponsabilità, essendo un processo volontario, partecipativo ed inclusivo, che parte dal basso, che coinvolge certamente enti, ma anche associazioni, realtà sociali, economiche, pubbliche e private. Il terzo: essendo a tutti gli effetti un “contratto”, come tale prevede un piano di azione, una programmazione strategica e negoziata in continuo aggiornamento, necessaria per portare a termine il progetto.

In questo primo step si sono gettate le basi per costituire la rete di attori che avranno un ruolo preciso all’interno del Contratto, sviluppando tutti assieme una “dichiarazione di intenti” su cui basare l’evoluzione del processo. I punti fondamentali del Contratto di Fiume sono esplicati negli articoli 12 e 15 della Legge regionale n.11/2015 art. 12 e 15 in merito a riqualificazione ambientale e rigenerazione socio economica.

Il Contratto, partendo dal basso, coinvolge in primis i Comuni di Pordenone, Porcia e Cordenons, i cui territori sono bagnati dalle acque del Noncello. Poi coinvolge la Regione Friuli Venezia Giulia e infine l’Autorità del Distretto Alpi Orientali, attraverso sussidiarietà, cooperazione e condivisione di intenti.

Se il primo passo è la costituzione della rete di attori, poi dovranno essere definite regole, formalizzato un contratto con strategie e specificando il fabbisogno finanziario, monitorare ed aggiornare le azioni necessarie, e infine informare il pubblico sullo stato del progetto. Dopo la formulazione di un Documento di intenti, che analizzerà i punti di forza e di debolezza, si giungerà al Documento strategico che condurrà al Programma d’azione e che riporterà risorse e tempi precisi.

Si badi che un Contratto di Fiume si sviluppa mediamente in un arco di 20-30 anni, proprio perché le azioni volte alla tutela, salvaguardia e riqualificazione di un ambito fluviale e del suo contesto socio-economico non possono essere liquidate in tempi brevi.

Inoltre, in fatto di risorse, di certo la Regione contribuirà nel sostenere questi Contratti, ma i fondi necessari a realizzare gli interventi programmati dovranno arrivare anche da altre fonti, soprattutto dalla sinergia tra pubblico e privato. Fare squadra sarà essenziale per disegnare il futuro del Noncello.

Attualmente in regione sono già attivi 6 Contratti di fiume: Natisone, Laguna di Marano, Roiella di Pradamano, Iudrio, Alto Livenza e Cormor, mentre sta per essere attivato quello del Torre.

​I punti fondamentali della bozza proposta? Il miglioramento della qualità dell’acqua, la manutenzione per evitare rischi idrogeologici, la valorizzazione del paesaggio e della vegetazione riparia, il potenziamento delle attività sportive, di un turismo lento e la promozione di eventi culturali e sociali presso il fiume, il coinvolgimento dei cittadini nei progetti decisionali, la valorizzazione dei siti storici e dei prodotti enogastronomici attraverso strumenti innovativi e sostenibili, la realizzazione di una segnaletica che valorizzi i collegamenti tra i parchi o siano esplicativi per flora e fauna fluviale. Insomma una cultura dell’acqua a 360 gradi, che dovrà inevitabilmente coniugarsi con la pulizia ambientale per garantire il mantenimento degli ecosistemi acquatici.

La prossima tappa è fissata per il 19 aprile, quando avrà luogo la riunione in cui verrà costituita formalmente l’assemblea del Contratto di Fiume e si approverà la Dichiarazione di Intenti corretta con le considerazioni fatte dagli attori del progetto.

Appena la bozza sarà pronta (si pensa tra una settimana), questa sarà inviata alle realtà convenute all’incontro in modo che, prima del 19 aprile, possano giungere eventuali suggerimenti al fine di redigere la Dichiarazione definitiva.
​Attualmente gli attori interessati sono poco meno di una quarantina ma è sicuro che, attraverso il coinvolgimento di altre realtà, nonché di privati del nostro territorio, i sottoscrittori del Contratto di Fiume Noncello saranno molti di più.




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