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martedì , 26 Novembre 2024

“VOLGA BLUES. Viaggio nel cuore della Russia”, il 28 al Moderno

PORDENONE – E’ in programma giovedì 28 novembre, alle ore 18.00, al Palace Hotel Moderno, in viale Martelli 1, a Pordenone, l’incontro con l’autore Marzio G. Mian “VOLGA BLUES. Viaggio nel cuore della Russia”, moderato da Laura Pagliara. L’iniziativa è organizzata dal Circolo della Cultura e delle Arti di Pordenone, con il Patrocinio del Comune di Pordenone, candidata a Città della Cultura 2027.

“Vista da Occidente, la Russia è oggi una terra lontana, misteriosa, ostile. Dall’invasione dell’Ucraina sembra sprofondata in un buio ancora più fitto che ai tempi più bui dell’Unione Sovietica, come un pianeta a sé stante, un mondo reso sinistramente lontano e inaccessibile dalla guerra.

Sfidando i paranoici controlli dei servizi di sicurezza, Marzio G. Mian è tuttavia riuscito a viaggiare per seimila chilometri nella pancia, nel cuore e nell’anima della Russia. Per farlo ha scelto la rotta maestra della sua storia: il Volga, il fiume, totem e destino, autobiografia del popolo russo, secondo le parole di Michail Piotrovskij, direttore dell’Ermitage. Sulle sue sponde si è radicata, infatti, la fede ortodossa dopo il crollo di Costantinopoli, è sorto l’impero zarista, si è affermato quello sovietico, con la battaglia di Stalingrado e l’industrializzazione forzata di Stalin, si è consolidato il progetto neo-imperiale dell’autocrazia post-sovietica di Vladimir Putin.

“Patria” dei tatari, dei cosacchi, dei monaci-santi, degli sciamani, di Razin, Pugačëv, Lenin, Kerenskij, Gončarov, Puškin, Gor’kij, Chlebnikov, della Russia arcaica e rurale, di quella metropolitana e dei grandi spazi pieni di nulla, delle steppe e dei sovchoz, delle fabbriche e delle izbe, della tradizione più reazionaria e della rivoluzione più spietata, il Volga è il fiume in cui Europa e Asia si incontrano o si dividono, a seconda che la bussola della Storia russa indichi Oriente oppure Occidente.

Viaggiando da nord a sud, dalla sorgente nella regione del Valdaj, tra San Pietroburgo e Mosca, fino ad Astrakan’ sul Mar Caspio, passando per Tver’, Dubna, Rybinsk, Jaroslav’, Nižnij Novgorod, Kazan’, Ul’janovsk, Samara, Saratov, Volgograd, senza mai incontrare uno straniero, senza ascoltare altra lingua che il russo, Mian svela l'”altro fronte” del feroce scontro in atto con l’Occidente, il fronte di un popolo fatto di molte nazioni e tenuto insieme dal brutale, fragile, antico sogno di una civiltà imperiale. Sulle sponde del grande fiume che attraversa la Russia, alla ricerca delle radici di un paese travolto dal suo passato, àncora e demone, tabù e destino dei suoi tanti popoli.

Marzio G. Mian ha svolto inchieste e reportage in 58 paesi del mondo per i media italiani e internazionali. Nel 2023 ha ottenuto a Berna il True Story Award, premio per il miglior reportage internazionale. Ha fondato la società giornalistica non profit The Arctic Times Project, con sede negli Usa, che si propone di raccontare sul campo le conseguenze del cambiamento climatico nella regione artica. Ha co-fondato River Journal Project, racconto multimediale dei temi d’attualità attraverso i grandi fiumi del mondo.

Collabora con “Internazionale”, “L’Espresso”, Rai, Sky Italia, “Harper’s Magazine”, “Reportagen”, “Revue XXI”, “Le Temps”, “Neue Zürcher Zeitung”. È tra i giornalisti affiliati al Pulitzer Centerdi Washington. È stato per sette anni vicedirettore di “Io Donna”, il magazine femminile del “Corriere della Sera”. Per Neri Pozza ha pubblicato Guerra bianca, Maledetta Sarajevo (con Francesco Battistini), Tevere controcorrente e Artico. La battaglia per il Grande Nord; per Feltrinelli Gramma, Volga Blues (2024).

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