Wall Street consolida, Borse miste ma il tono resta positivo, in calo il petrolio

MERCATI AZIONARI

Il tono dei mercati finanziari continua ad essere sostanzialmente allineato alla tradizionale e storica positività stagionale, sebbene l’umore degli operatori sia ancora condizionato dal decorso di questo 2022 che va a concludersi. Il contesto attuale è ancora soggetto agli strascichi positivi derivanti dal recente dato di inflazione dei prezzi al consumo negli Stati Uniti, a cui si è unito il nuovo dato relativo invece ai prezzi alla produzione. Questi ultimi hanno mimato quanto visto con il CPI, ossia una decelerazione rispetto al mese precedente e un valore anche decisamente al di sotto delle attese. Questo ha permesso di dare ancora un po’ di benzina a quel trend visibile a livello intermarket con borse in recupero e tassi che concedono un po’ di pausa agli investitori. Una benzina che si somma quindi a quella vista, in maniera anche un po’ esplosiva, nel post dato CPI e che ora, con questi dati alla produzione cerca di mirare a obiettivi più sostanziosi.

Un andamento ovviamente accolto con favore dagli investitori vista la convergenza annuale negli andamenti delle due principali macro asset class di investimento, mentre le materie prime hanno vissuto più che altro un anno nell’ottovolante.La deflagrazione completa è invece nell’ambito crypto, investite da un inverno congiunturale che sta minando alle basi le piattaforme che permettono il trading di criptovalute. Anche in ambito forex, la cavalcata dell’Euro cerca nuova linfa e aspira ad invertire il trend primario contro il Dollaro USA, sostenuto dalle speranze di una Fed meno aggressiva. Quello che risulta però ancora ostico, oltre a queste componenti, è capire quanto la Fed vuole essere rigorosa: gli inframezzi negativi della settimana sono dovuti al momento di paura per il missile caduto in Polonia e per le sequenza di dichiarazioni poco dolci dei membri Fed.

MERCATO OBBLIGAZIONARIO

Nell’ultima ottava ha visto fortificarsi il recupero degli indici obbligazionari, con un calo dei tassi specie sulla parte medio lunga della curva. La performance settimanale fa quindi il paio con l’ottava precedente, quando il movimento della curva dopo il dato di CPI USA aveva dato un segnale particolarmente forte, portando verso il basso il livello degli interventi Fed stimati per i prossimi trimestri (oltre al terminal rate di questa stagione di politica monetaria).

Quello che sembra importante monitorare è quindi, da un lato, quello che legge il mercato dai dati macroeconomici in uscita (inflazione in primis) e, dall’altro da come reagisce la Fed tramite i suoi rappresentanti. Perché è apparso chiaro anche dall’ultimo meeting Fed come quest’ultima abbia vestito negli ultimi 10-15 anni il ruolo di Babbo Natale ma che ora abbia una veste molto diversa, a partire dal suo capo, Jerome Powell.

Nella zona Euro, Christine Lagarde ha detto che i tassi verranno ancora alzati e che a dicembre verrà varato un piano per ridurre il bilancio della banca centrale. I rendimenti però non si sono mossi molto (anzi) sulla parte medio lunga (Bund 10Y al 2% e BTP al 4%), un po’ come per gli USA. La settimana ha visto nel complesso, quindi, segni più sia per la parte governativa (specie Euro) che per quella corporate (specie IG e US).

MATERIE PRIME

Le materie prime hanno dilapidato i guadagni delle scorse settimane: preoccupazioni sulla domanda futura hanno compromesso il corso del petrolio, sceso del 10% e misuratore probabilmente di una percezione in peggioramento delle condizioni economiche. Solo il gas, tra gli energetici, è stato capace di un rialzo mentre il greggio in chiusura si è attestato appena sopra gli 80$ in attesa dell’OPEC. Deboli anche metalli industriali come nickel (che pure era salito molto) e rame, accompagnati da ribassi anche delle materie prime agricole e dei metalli preziosi ad uso industriale.

MERCATO VALUTARIO

In ambito valutario, il rimbalzo dell’Euro ha sfiorato area 1,05, per poi ritracciare successivamente (close a 1,036). Probabile un consolidamento, prima di capire le reali intenzioni del cambio e per vedere se si può realmente pensare ad una inversione. Criptovalute deboli.

Dott. Alessandro Pazzaglia Consulente Finanziario Indipendente www.pazzagliapartners.it




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