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giovedì , 14 Agosto 2025

“Apartheid femminile”, libro Djafarizad presentato a Spilimbergo

SPILIMBERGO – “Il 21 maggio ho avuto l’onore di essere ospite a Spilimbergo, una città che non ha bisogno di presentazioni: rinomata a livello internazionale per la sua prestigiosa Scuola di Ceramica e con una comunità di quasi 12.000 abitanti, è un simbolo di cultura e impegno civile. L’invito mi è stato rivolto dall’Avv. Piermario Cudini e dal Dott. Mattius Gerometta, che ringrazio sentitamente per la fiducia e la sensibilità mostrata nell’organizzazione dell’incontro. Il dibattito si è svolto presso la Casa dello Studente, uno spazio ampio e accogliente, adatto a ospitare un confronto tanto delicato quanto necessario”.

A parlare è Taher Djafarizad,Associazione Nedaday, che racconta come “durante la serata ho avuto anche il piacere e il privilegio di conoscere la signora Luigina Zavagno, attivista e volontaria instancabile, vicepresidente dell’ANDOS Spilimbergo (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno). Una donna di 85 anni con un’energia e una dedizione straordinarie: mi ha supportato con grande gentilezza e umanità. A lei va il mio più sentito ringraziamento.

Il tema centrale del dibattito è stato: l’apartheid nei Paesi in cui vige la sharia, con un focus particolare sui diritti delle donne. Il Dott. Gerometta ha aperto l’incontro con un’introduzione chiara e documentata, fornendo il contesto necessario per comprendere le dinamiche in atto.

Successivamente, sono intervenuto personalmente approfondendo la grave situazione che vivono milioni di donne in quei Paesi, dove le leggi religiose vengono applicate in modo tale da privarle dei diritti fondamentali. Ho parlato con sincerità, chiarezza e rispetto, rispondendo con onestà a numerose domande poste dal pubblico: tutte intelligenti, pertinenti, e mosse da un autentico desiderio di capire.

È stata una serata intensa, partecipata, vera. Un grazie sincero va a tutti i presenti per il clima di ascolto e confronto civile che si è creato. Dopo la conclusione ufficiale, mi sono fermato volentieri a conversare con molte persone del pubblico: un momento di scambio umano che porterò con me.

Tuttavia, non posso nascondere un dispiacere: avevo invitato la comunità islamica locale a partecipare, nella speranza di avviare un confronto onesto e rispettoso. Avevo rivolto anche un invito personale a un cittadino di origine magrebina che in passato mi aveva minacciato per aver parlato dell’Islam. Purtroppo, nessuno di loro si è presentato.

A queste persone desidero dire con chiarezza: io rispetto ogni fede e ogni identità, ma i diritti umani sono universali e inviolabili. Nessuno ha il diritto di decidere chi può parlare e quali argomenti possano essere discussi, soprattutto in un Paese democratico come l’Italia.

Vorrei anche ricordare un momento importante del nostro percorso: il 4 ottobre 2017, quando è stata approvata in Europa la risoluzione contro i matrimoni precoci. Per celebrare quel traguardo, la nostra associazione Neda Day ha organizzato una festa con musica e dolci presso il Cinema Zero di Pordenone. Inoltre, la successiva approvazione della cosiddetta Legge sul Codice Rosso ha rappresentato un altro passo concreto nella difesa delle bambine spose.

Questa battaglia è stata anche portata sulle scene teatrali, grazie alla collaborazione con la compagnia romana in MAG, che ha debuttato con una toccante rappresentazione proprio a Spilimbergo: un’anteprima nazionale che non dimenticherò mai.

Grazie, Spilimbergo. Ancora una volta, avete dimostrato di essere una città viva, consapevole, e profondamente umana”.

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