Cimolai: esposizione con le banche per 400 milioni. La nota dell’azienda

PORDENONE – Cimolai Spa, l’impresa di Pordenone specializzata nella realizzazione e installazione di grandi opere in acciaio in tutto il mondo, a causa di alcune operazioni in derivati, che hanno mancato l’obiettivo, avrebbe esposizioni con le banche di poco inferiori ai 400 milioni di euro.

Un fattore che potrebbe creare ripercussioni sugli assetti aziendali.

Lo riporta la stampa locale riprendendo indiscrezioni dell’agenzia Bloomberg.

La strada dei derivati per gli anticipi sulle garanzie per la realizzazione delle grandi opere, strumenti finanziari necessari per imprese che lavorano molto all’estero e gestiscono flussi di incassi e pagamenti in divise estere, sarebbe stata scelta dal Cfo, con cui il rapporto si è appena interrotto.

Del dossier se ne sta ora occupando la banca d’affari Lazard.

Domenica scorsa la Cimolai ha anche perso il proprio fondatore, Armando, morto a 94 anni dopo una breve malattia.

Il colosso della meccanica pordenonese per ora non ha voluto rilasciare dichiarazioni rispetto al dossier evidenziato da Bloomberg. L’azienda conta circa mille dipendenti, che salgono a 3 mila con l’indotto.Il Gruppo Cimolai intende rassicurare i propri dipendenti e il mercato circa il suo presente e il suo futuro.

Sull’attuale situazione dell’azienda, è arrivata una nota della Cimolai: “nonostante la drammatica congiuntura, nazionale e internazionale, la gestione caratteristica è soddisfacente ed in linea con le attese. Il portafoglio ordini – oltre 800 milioni di euro – è ai massimi storici e potrà beneficiare ulteriormente degli investimenti previsti nell’ambito del Pnrr. L’indebitamento ordinario sarebbe del tutto fisiologico.

L’unica problematicità è rappresentata da alcuni contratti derivati, emessi all’insaputa del Presidente e degli organi sociali, che per effetto della repentina caduta del corso dell’euro nei confronti del dollaro presentano criticità. Per questo è stato dato mandato a Lazard di esaminare l’intero portafoglio degli strumenti finanziari ed eventualmente rinegoziare o impugnare tali contratti.

Questo lavoro è ancora in corso e non è dunque ancora possibile quantificare l’ammontare delle reali ricadute sui conti aziendali.

Per affrontare i problemi di natura finanziaria il Gruppo ha in corso di definizione un aumento di capitale, il cui ammontare sarà definito solo dopo che Lazard avrà terminato il suo lavoro, al quale sono interessati anche realtà industriali estere”.




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