PORCIA – Giovedì 7 marzo, ore 18, nella Sala Diemoz, via delle Risorgive, 3, a Porcia, è in programma l’incontro, a cura di Silvana Vassilli, con Blessing Okoedion, autrice con Anna Pozzi del libro Il coraggio della libertà. Una donna uscita dall’inferno della tratta (2017).
L’incontro fa parte della rassegna Donne Protagoniste, 1- 31 marzo 2019, Assessorato alla cultura di Porcia. A cura di Franca Benvenuti, in collaborazione con Alessandra Santin e Silvana Vassilli.
Di cosa parliamo quando parliamo di “tratta di esseri umani”?
È “un crimine contro l’umanità”, denuncia Papa Francesco. Quelli che ne sono colpiti vengono privati della loro umanità: non sono più esseri umani, ma oggetti, merci da vendere e comprare.
Tra le peggiori e più diffuse forme di schiavitù è lo sfruttamento sessuale delle donne.
È sotto gli occhi di tutti, sulle strade della nostra penisola, il fenomeno dilagante della prostituzione di donne giovanissime, provenienti quasi tutte dall’estero e dall’Africa subsahariana. Sono per la maggioranza le nuove schiave del sesso, ridotte in schiavitù da un’organizzatissima rete criminale internazionale.
In questo momento storico in cui il problema dell’immigrazione ha assunto un’enorme dimensione mediatica, è passato in secondo piano lo sfruttamento del corpo femminile, della tratta di ragazze, per lo più immigrate, per il mercato del sesso.
Il 7 marzo ne parlerà a Porcia una donna straordinaria che da tempo si sta adoperando per combattere lo sfruttamento degli esseri umani: Blessing Okoedion, giovane nigeriana finita lei stessa nell’abisso della tratta da cui è riuscita a liberarsi, fuggendo e denunciando i suoi aguzzini.
Il libro che verrà presentato il 7 marzo, scritto da Blessing Okoedion assieme alla giornalista e scrittrice Anna Pozzi, Il coraggio della libertà. Una donna uscita dall’inferno della tratta, narra la storia di Blessing e nasce dalla sua voglia di denuncia e di riscatto. Laureata in informatica nel suo Paese e portata in Italia con il subdolo inganno di poter lavorare in un negozio di computer, Blessing Okoedion finisce nelle mani dei trafficanti che vedono in lei solo una merce per fare soldi. Ingannata e venduta, Blessing si ribella, fugge e denuncia.
Grazie all’aiuto delle suore orsoline di Casa Rut a Caserta, riesce a ricostruire sé stessa, la sua vita, la sua fede. Ritrova dignità e libertà e ora è pronta a spendersi perché altre donne nigeriane trovino la forza e il coraggio di spezzare le catene di questa schiavitù.
Per questo suo impegno ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il prestigioso titolo di “eroe” contro la tratta, ricevuto il 28 giugno 2018 a Washington dal Dipartimento di Stato Usa.