Imprese e caro energia: Lef studia per abbattere costi 30%

SAN VITO – In Italia esiste un luogo in cui l’utilizzo intensivo del digitale associato a comportamenti sensibilizzati ad evitare ogni genere di spreco, consente di abbattere la bolletta anche del 30%: è la LEF (Lean Experience Factory), azienda digitale modello di Confindustria Alto Adriatico e McKinsey in cui criteri di progettazione e conduzione del personale, orientati alla massima sostenibilità energetica, sono diventati un modello esperienziale che sarà proposto alle imprese con un percorso formativo di Energy Management utile anche per destreggiarsi tra snodi normativi e capire come cogliere le opportunità offerte dal Pnrr.

L’iniziativa di LEF, che rientra in un progetto più ampio e articolato, si innesta perfettamente, oggi, in una fase drammatica legata al risparmio energetico nelle imprese.

«Consapevoli delle ricadute congiunturali che erano state previste a cavallo tra 2021 e 2022, poi aggravatesi con il conflitto in Ucraina – spiega Michelangelo Agrusti, Presidente di Confindustria Alto Adriatico e LEF – abbiamo elaborato un protocollo operativo per consentire concretamente alle aziende italiane di limitare i consumi».

Progettato secondo i più avanzati criteri di sostenibilità, il nuovo building è esso stesso un esempio di studio inserito tra le tematiche di apprendimento degli Energy Manager : «Ne è stato creato un gemello digitale – dice Marco Olivotto, Direttore generale di LEF – con due finalità: verificare discrepanze col progetto esecutivo ed eseguire simulazioni per ottimizzare i consumi applicando le migliori soluzioni nello scheletro impiantistico, base da cui si è sviluppato il core della parte energetica».

In LEF, grazie alla sensoristica, tutto è on line: qualità dell’aria – governata da sistemi intelligenti che evitano di ricorrere a un ricircolo continuo – livello dei lux, rivelatori di presenza, di anidride carbonica, tutto, insomma. In control room la verifica dei dati è immediata ed eventuali inefficienze vengono subito corrette. Fin qui l’hardware.

Quella legata al behaviour, secondo Olivotto, è senza dubbio la parte più suggestiva: «E centrale, perché senza di essa i benefici derivanti da una progettazione mirata, dall’adozione del full-digital o di modifiche infrastrutturali, rischiano di perdere parte della loro consistenza». Le leve su cui LEF agirà per creare agenti leader hanno a che fare con il buonsenso al quale «affiancheremo il metodo: osserveremo e applicheremo le regole affinché i gesti diventino istintivi, non ripetitivi, una tecnica che si appoggia al principio lean di contrasto agli sprechi.

Che l’Energy Manager, al termine del corso – il cui inizio è previsto a giugno – potrà condividere in azienda. Sarà un advisor a tutto tondo in grado di proporre le soluzioni hardware e software più opportune, di aggiornare sulle novità normative e di definire i percorsi più appropriati nei modelli comportamentali che rendono i processi legati al consumo energetico più idonei».




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