BARCIS – Il Premio letterario nazionale dedicato a Giuseppe Malattia della Vallata ha avuto il suo epilogo domenica 14 luglio, a Barcis, nel piazzale di Palazzo Centi, con una cerimonia molto partecipata.
Hanno preso parte all’edizione 2019 oltre 200 poeti, con circa 800 componimenti.
Un grande successo se si considera che dallo scorso anno, con una svolta perfezionata dal direttivo sono stati abbandonati i componimenti in lingua italiana per dedicarsi esclusivamente a quelli in dialetto.
Quindici i poeti finalisti, con tutte le regioni rappresentate, a eccezione di Molise e Valle D’Aosta. A conquistare l’ambito premio è stato un poeta che ha unito tutta l’Italia: il giovane Giuseppe Nibali, catanese di origine, trasferito a Milano. E’, comunque, il dialetto catanese a svettare in Ca cumannanu e patruniano i puci (Qua comandano e governano le pulci).
Sul podio sono finiti Daniela Turchetto (Concordia Sagittaria) con la sua accorata Preghiera e il sardo Mario Cubeddu con Acanta e tesu (Vicino e lontano) che ha trattato con delicatezza un tema di estrema attualità: la recente protesta dei pastori sardi per le quote latte.
Per la sezione sui componimenti poetici il successo è andato al sassuolese Emilio Rentocchini che ha raccolto numerosi consensi con il suo 44 ottave.
È stato invece il Don Chisciotte di Roberto Piumini, illustrato da Fabio Visintin, a essere indicato come miglior libro per bambini.
Questa, infine, la rosa dei 15 poeti finalisti: Luigi Balocchi (Mortara, Pavia),Rino Cavasino (Firenze), Mirta Contessi (Punta Marina, Ravenna), Mario Cubeddu (Seneghe, Oristano), Francesco Di Stefano (Amatrice, Rieti), Andrea Donaera (Bologna),Camilla Emili (Belluno), Terenzio Gambin (Mosnigo di Moriago della Battaglia, Treviso), Giuseppe Nibali (Milano), Alfredo Panetta (Settimo Milanese, Milano), Dario Pasero (Ivrea, Torino), Sandro Pecchiari (Trieste),Giuseppe Tirotto (Castelsardo, Sassari), Giovanni Troiano (Trebisacce, Cosenza), Daniela Turchetto (Concordia Sagittaria, Venezia).
Foto: Antonio Ros