PORDENONE – Partono tra fine aprile e inizio maggio, e si concluderanno entro fine anno, i lavori che trasformeranno il San Valentino a Pordenone nel primo grande parco italiano completamente inclusivo, cioè a misura di disabile.
L’inizio dei lavori è ora ufficiale, visto che l’Amministrazione Ciriani ha approvato il progetto definitivo-esecutivo redatto dagli architetti Francesco Casola e Erica Gaiatto. A regalare il nuovo parco alla città è la famiglia Locatelli che ha finanziato l’operazione a cui il Comune collabora.
PARCO UNICO IN ITALIA – Ogni spazio e struttura – dai giochi al laghetto, dai percorsi nel verde ai servizi igienici, dal punto ristoro all’ex cartiera (era sala matrimoni e sede di associazioni) – diventeranno pienamente fruibili da chiunque: portatori di qualsiasi disabilità, normodotati, bambini, anziani. La porzione di parco che verrà via via coinvolta in fasi successive è quella da cui si accede da via San Valentino (23 mila metri quadrati più il laghetto). L’altra porzione, con l’accesso da via Interna, non è invece interessata.
«Il Comune ha dato la sua collaborazione fin da subito – rimarca il sindaco Alessandro Ciriani – ma va prima di tutto ringraziata di cuore la Fondazione Locatelli, un privato che facendo questa grande donazione partecipa in modo significativo assieme al pubblico alla crescita e al rinnovamento della città. Stiamo parlando di un parco che diventerà un unicum a livello nazionale in cui disabili e normodotati interagiscono senza che nessuno si accorga delle differenze. E’ questo il valore aggiunto apportato dalla famiglia Locatelli.
«Non ci sono altri parchi così in Italia – aggiunge l’assessore Cristina Amirante – solo uno a Rimini, ma molto piccolo».
LAVORI IN DUE FASI – La prima fase comincia appunto tra fine aprile e inizio maggio e termina a fine estate. Verrà riqualificata la zona dell’ingresso e del parcheggio sul lato di via San Valentino e l’edificio che ospitava l’ex cartiera e il bar.
L’ingresso su questo versante rimarrà chiuso per tutta la durata dei lavori, «ma i cantieri – precisa Amirante – sono stati organizzati per garantire comunque per tutta la primavera ed estate l’accesso e la fruizione allo spazio giochi, mentre i percorsi per i runner rimarranno sempre disponibili», ovviamente entrando al parco da via Interna. La seconda fase, da settembre, sarà più consistente: si interverrà su tutta l’area fino al ponticello in legno che si collega all’altra parte del parco. I lavori riguarderanno i percorsi, i giochi e il laghetto che, per permettere i lavori sulle sponde, verrà svuotato e riempito nuovamente nel rispetto dei tempi della flora e della fauna.
I pesci traslocheranno temporaneamente nei vicini laghetti San Carlo, il tutto con l’approvazione dell’Ente tutela pesca. Gran parte del parco, come detto, rimarrà fruibile durante la bella stagione. Del resto «i lavori non potevano cominciare prima – puntualizza Amirante – poichè mancava l’ok della Soprintendenza. Il via libera è arrivato dopo il previsto, a metà marzo, perché erano necessari due pareri: uno naturalistico relativo al laghetto, l’altro riguardante il fabbricato. Fabbricato che – conclude – abbiamo dovuto comunque liberare già a novembre per poter eseguire sondaggi invasivi sull’edificio in vista della realizzazione dell’ascensore per disabili, che oggi manca».
A MISURA DI DISABILE – Sulle sponde del laghetto sorgeranno terrazzamenti non invasivi per renderlo fruibile da tutti in totale sicurezza e autonomia, anche attraverso interventi multisensoriali. Previsti anche tavolini a naturale estensione del punto ristoro, che verrà riqualificato assieme all’ex cartiera.
I giochi saranno concepiti per essere accessibili da tutti contemporaneamente: bambini normodotati o con qualsiasi disabilità motoria e intellettiva. Sarà uno spazio multigenerazionale con aree anche per genitori e nonni, oltre allo spazio per i compleanni. I tracciati nel verde verranno resi accessibili addolcendo le pendenze e utilizzando pavimentazioni biocompatibili per eliminare le asperità. I percorsi saranno utilizzabili anche da persone in sedia a rotelle, cieche o ipovedenti.