PORDENONE – Nel pomeriggio di ieri, lunedì 14 ottobre, personale della Questura di Pordenone ha proceduto all’accompagnamento presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Torino di un 43enne cittadino nigeriano, in esecuzione del decreto di espulsione art. 13 c. 2 lett. c) del Testo Unico Immigrazione ed applicando il provvedimento del Questore della Provincia di Pordenone dott. Marco Odorisio di accompagnamento presso il citato Centro.
Nel tardo pomeriggio di giovedì 10 ottobre, il 43enne cittadino nigeriano si è presentato presso l’Ufficio Denunce della Questura di Pordenone al fine di denunciare lo smarrimento del proprio portafogli contenente i documenti di identificazione tra i quali la carta di soggiorno e la carta di identità.
Dai primi accertamenti, gli Agenti riscontravano a carico del denunciante una posizione anomala, infatti il cittadino nigeriano risultava avere pendente a proprio carico l’esecuzione della notifica di revoca della carta di soggiorno.
Infatti, da accertamenti più approfonditi si appurava come il 43enne nigeriano fosse gravato da precedenti di polizia ed in particolare era stato arrestato a Brugnera il 14 febbraio 2008 e condannato con sentenza del Tribunale di Pordenone e successivamente in secondo grado presso la Corte d’Appello di Trieste per la violazione di cui all’art. 73 c. 1 bis DPR 309/90 per detenzione a fini di spaccio di cocaina.
A suo carico venivano emesse, inoltre, pene amministrative accessorie dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici ed espulsione dal Territorio dello Stato, a pena espiata.
In particolare, il 43enne nigeriano era risultato coinvolto in un ampio contesto di traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, tanto da essere identificato quale soggetto dedito al “trasporto di stupefacenti”, ricoprendo il ruolo di “ingoiatore”.
Infatti, in occasione dell’arresto, si riscontrava come l’uomo contenesse nel proprio intestino ben 72 ovuli confezionati contenenti cocaina, per un peso complessivo di gr. 845.
Dopo aver espiato la propria condanna, lo stesso si rendeva irreperibile sul Territorio Nazionale dal settembre del 2016, facendo definitivamente perdere le proprie tracce, per poi ricomparire in Questura giovedì scorso denunciando lo smarrimento dei propri titoli di soggiorno.
Accertato quindi dall’Ufficio Immigrazione la non sussistenza delle condizioni per il rilascio di un nuovo permesso di soggiorno e ricorrendone i presupposti normativi previsti dal T.U.I., valutati anche i suoi gravi e specifici precedenti, è stata decretata l’espulsione dall’Italia con collocamento nel “C.P.R.” di Torino, per il definitivo allontanamento dal Territorio Nazionale