PORDENONE – “Il nostro assistito continua ad avere piena fiducia che l’attività di indagine già svolta e quella prossima ad essere eseguita dimostrerà la sua totale estraneità ai fatti contestati”.
Lo hanno affermato all’Ansa gli avvocati Roberto Rigoni Stern e Giuseppe Esposito, difensori di Giosuè Ruotolo, interrogato oggi, 19 gennaio, dai pm che indagano sul caso del duplice omicidio di Pordenone.
Ruotolo, interrogato in quanto “in procinto di essere svolti, a breve, atti di indagine irripetibili su richiesta della Procura, di cui è stato dato avviso ai difensori ed all’indagato in data 15 gennaio, nonché attività di indagine da parte della difesa e dei suoi consulenti, ed in attesa che sia decisa l’istanza di dissequestro del copioso materiale informatico sottoposto a vincolo, ha ritenuto di avvalersi della facoltà di non rispondere”, hanno aggiunto i legali.
In merito agli “accertamenti irripetibili”, gli avvocati hanno spiegato che si tratta di rilievi da compiere relativi al sequestro dell’hard disk del computer della caserma De Carli, dove l’indagato e una delle vittime, Trifone Ragone, prestavano servizio militare.
Le verifiche mirano a individuare l’autore dei messaggi inviati con profilo Facebook anonimo dalla stessa apparecchiatura all’indirizzo di Teresa Costanza, compagna di Trifone e seconda vittima.