FVG – Nel primo trimestre 2022 il numero di occupati del Friuli Venezia Giulia stimato dall’Istat è pari a 516.300 unità, 17.400 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+3,5%), quando l’economia era ancora negativamente condizionata dalle restrizioni introdotte per fronteggiare la pandemia. Anche nel confronto con i primi mesi del 2020, quando gli effetti dell’emergenza Covid non avevano ancora avuto un impatto tangibile sul mercato del lavoro, si rileva una crescita (+6.500 unità).
Lo rende noto il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo che ha rielaborato dati Istat. La ripresa dell’occupazione in questa fase di superamento della crisi sanitaria, spiega Russo, ha riguardato principalmente il lavoro dipendente (+15.200 unità su base tendenziale).
Il tasso di occupazione regionale (calcolato nella fascia di età compresa tra 15 e 64 anni) nella prima parte di quest’anno si è attestato al 67,6%, mantenendo un profondo divario di genere: 74% per i maschi contro il 61,1% delle femmine.
Diminuiscono gli inattivi
Il numero di persone in cerca di occupazione risulta pari a 30.800, in aumento di 1.100 unità rispetto allo stesso periodo del 2021. Il tasso di disoccupazione (15-74 anni) si è attestato al 5,6% (6,8% per la componente femminile, 4,7% per i maschi). Rispetto allo scorso anno sono diminuite le persone inattive (-10.800 tra i 15 e i 64 anni, pari a -4,9%), ossia quelle che non lavorano e nemmeno sono attivamente alla ricerca di un nuovo impiego.
Non bisogna infatti dimenticare che nella fase più acuta della crisi sanitaria era aumentata notevolmente l’inattività (più che la disoccupazione), per effetto dei maggiori carichi familiari (soprattutto per le donne con figli, a seguito della chiusura delle scuole), delle forti limitazioni agli spostamenti, del blocco dell’attività di molti settori produttivi, tutti fattori che rendevano difficile la ricerca di un lavoro.
Rallenta il ricorso agli ammortizzatori sociali
Nel periodo gennaio-aprile 2022 sono state autorizzati 3,7 milioni di ore di cassa integrazione, oltre 10 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-73,7%). Sono in aumento solo le ore relative agli interventi straordinari nelle province di Udine e Pordenone.
Anche le ore autorizzate nell’ambito dei Fondi di solidarietà (esclusi quelli gestiti dagli enti bilaterali), che riguardano i datori di lavoro che occupano mediamente più di cinque dipendenti e che non rientrano nel campo di applicazione della cassa integrazione guadagni, sono in netta diminuzione nei primi quattro mesi dell’anno (-91,8%), dopo i picchi del biennio precedente.
Diminuiscono le aperture di partite Iva
Nel primo trimestre del 2022 il numero di aperture di partite Iva in regione è stato pari a 3.461, un dato inferiore del 4,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-171 aperture); a livello nazionale il dato è sostanzialmente stabile (+0,2%). Tale dinamica negativa è stata determinata prevalentemente dalla provincia di Gorizia (-139 unità, pari a -15,9%), dove nel recente passato si era verificata una anomala crescita delle partite Iva aperte da soggetti non residenti operanti nel settore del commercio online. Trieste è l’unica delle quattro province che registra un andamento positivo (+10%).
Si ricorda che i dati statistici relativi alle aperture delle nuove partite Iva di imprese e professionisti sono quelli comunicati all’Amministrazione Finanziaria e memorizzati nelle banche dati dell’Anagrafe Tributaria. Le informazioni riguardanti le chiusure non vengono invece pubblicate perché non significative da un punto di vista economico, in quanto al momento della cessazione dell’attività spesso i contribuenti non adempiono all’obbligo di chiusura della partita Iva.