PORDENONE – Pordenone, capoluogo del Friuli Venezia Giulia conosciuto per il suo passato industriale e il suo dinamismo culturale, si svela come un luogo vibrante di cultura e pronto a sorprendere il mondo con la sua candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2027.
Oggi viene presentato ufficialmente il Dossier “Pordenone 2027. Città che sorprende”, un progetto che non è semplicemente uno slogan, ma che rappresenta una promessa, un invito a scoprire l’anima di una città ricca di passione, creatività ed energia.
Il Dossier, frutto di un ampio processo di confronto tra cittadini, istituzioni, imprese, associazioni e realtà del territorio, è la testimonianza di un amore profondo per la città e traduce il desiderio condiviso di far conoscere al mondo la sua bellezza autentica e il suo potenziale inesplorato.
Grazie a quel fecondo scambio di idee e di esperienze, si è arrivati alla creazione di un progetto complesso e ambizioso che parla di Pordenone, del suo passato, del suo presente e di un futuro fatto di iniziative concrete.
IL DOSSIER
Il documento si propone di valorizzare il ricco patrimonio culturale, artistico e naturale della città e del suo territorio. Ma non si limita a questo. Rompendo gli schemi tradizionali, offre esperienze innovative e inattese, capaci di accendere la curiosità, attivare i sensi e smuovere l’anima.
Pordenone, storicamente un importante centro industriale, ha saputo coltivare nel tempo la sua vibrante attitudine culturale, con eventi di fama internazionale come Pordenonelegge, il Pordenone Blues Festival e le Giornate del Cinema Muto. La sua candidatura si basa sulla ferma convinzione che la cultura sia un motore di sviluppo economico e sociale capace di rigenerare il territorio e infondere fiducia alle nuove generazioni.
Il programma si articola in 5 capitoli tematici ognuno dei quali rappresenta un viaggio unico alla scoperta di Pordenone:
● superare la dicotomia tra città d’arte e città industriale, promuovendo un dialogo fertile e appassionato tra il tessuto produttivo e il fermento creativo;
● valorizzare il potenziale delle città di provincia, offrendo un modello di sviluppo a misura d’uomo, in cui la qualità della vita e il benessere collettivo vengono posti al centro;
● rendere la cultura accessibile a tutti, promuovendo l’inclusione poiché la cultura è un diritto universale;
● mettere al centro la cultura come impresa anche grazie alle nuove tecnologie, per creare nuove opportunità di crescita e di lavoro, stimolando l’ingegno e la creatività;
● ricucire il rapporto tra città e fiume, tra cultura e natura, valorizzando il fiume Noncello e l’ambiente naturale, per riscoprire la bellezza che ci circonda e preservare quel tesoro di inestimabile valore.
Proponendosi come “laboratorio culturale permanente del Nord-Est”, capace di sorprendere con la sua offerta culturale eclettica e innovativa, Pordenone 2027 fa leva proprio sulla forza che ha acquisito nel tempo affermandosi nel panorama della musica underground, dell’arte contemporanea, della letteratura e del cinema.
UNA CITTÀ CHE SORPRENDE
Il concept della candidatura di Pordenone 2027 – Città che sorprende – si basa sulla dimensione dell’inatteso come chiave per accedere alla sua bellezza.
L’obiettivo è quello di sfidare le aspettative coinvolgendo il pubblico con nuove esperienze culturali in luoghi e situazioni inusuali, trasformando ogni spazio in un potenziale punto di incontro, rompendo gli schemi tradizionali e portando Pordenone ad essere un centro culturale vibrante e in continua evoluzione. Un “inatteso” in cui la tradizione incontra l’innovazione e il patrimonio culturale viene letto attraverso dei linguaggi non ancora sperimentati.
Al centro di questa “Città che sorprende” c’è la comunità, cuore pulsante di Pordenone. Tutti sono invitati a partecipare attivamente e a plasmare l’offerta culturale per abbattere le barriere sociali e culturali e promuovere il benessere collettivo.
Con un solido piano economico-finanziario e una governance che garantirà la partecipazione del settore pubblico, dei soggetti privati e della società civile, la nostra città è pronta a stupire l’Italia e il mondo, diventando punto di riferimento per la cultura del futuro.
Già in fase di realizzazione del Dossier, alcuni sponsor privati hanno garantito la loro presenza alla realizzazione di alcuni importanti progetti, indipendentemente dall’esito della candidatura. L’ampio processo partecipativo che ha portato alla redazione del documento, ha favorito un grande fermento di idee e, per centrare questo obiettivo ambizioso, la nostra città ha bisogno del sostegno di tutti.
Insieme possiamo fare in modo che Pordenone diventi Capitale Italiana della Cultura 2027 e possa così condividere con il mondo intero la sua energia, la sua creatività e la sua capacità di sorprendere.
I PROGETTI
Gli oltre 50 progetti presentati nel Dossier delineano una Pordenone vibrante, pronta a risvegliarsi come Capitale Italiana della Cultura. Non si tratta di semplici eventi, mostre, festival o iniziative di rigenerazione urbana, ma piuttosto di proposte che esprimono un rinnovamento profondo, un’iniezione di energia che coinvolge ogni angolo della città e tutte le sue anime.
Numerosi progetti si concentrano sulla valorizzazione del patrimonio culturale in cui il passato rivive, non come fantasma ma come linfa vitale. Tra questi, “Portus Imaginarius” ci trasporta indietro nel tempo svelando la storia di Pordenone attraverso immagini evocative, “La Fabbrica dei Sogni” attinge ai ricchissimi archivi cinematografici di Cinemazero per permettere agli artisti di realizzare delle opere innovative, mentre “Storie di Cibo” va a riscoprire le tradizioni culinarie del territorio, creando il primo museo virtuale gastronomico della nostra terra.
Altri progetti si propongono di dare il via a nuove esperienze culturali quali “Nomads” in cui l’arte si fa nomade e gli artisti in residenza trasformano la città in un laboratorio creativo. Oppure il “RIVE Music Fest”, grazie al quale la musica invade luoghi inaspettati, dai negozi ai garage, promettendo un’esperienza travolgente. O piuttosto il “Pordenone Goal!”, che trasformerà l’inno della squadra di calcio locale in un cortometraggio animato.
Riguardo all’innovazione e alla tecnologia, Pordenone abbraccia il futuro attraverso “Scenografie Urbane Digitali” che trasformano Piazza della Motta in un palcoscenico urbano digitale grazie ad uno spettacolo suggestivo di luci e suoni. Il tema ricorre anche in “Open Patrimonio” che, attraverso l’uso dei QR code, apre le porte di alcuni siti storici dimenticati, offrendo a tutti un’esperienza culturale interattiva.
Tra i progetti del Dossier nessuno resta indietro. Infatti i temi di inclusione e accessibilità sono al centro di progetti come “Città Aperte”, che intende creare un protocollo di accessibilità per l’intera città e “Mi Discovers”, che coinvolge persone affette da autismo nella realizzazione di mosaici urbani, trasformando ogni angolo di Pordenone nel set di una caccia al tesoro artistica.
La formazione e la crescita dei giovani sono obiettivi chiave di iniziative come “Pordenone Scuola Capitale”, un percorso formativo che sprona i ragazzi a diventare cittadini attivi e creativi e “Play Your Future”, che si concentra sulla Generazione Alpha, aiutando i giovani a scoprire i propri talenti e a costruire concretamente il proprio futuro.
PERCHÉ PORDENONE SI È CANDIDATA?
➢ Per dare voce alla sua anima autentica. La sua candidatura è un’opportunità per far conoscere a tutti chi è veramente, andando oltre gli stereotipi e rivelando la sua vibrante scena culturale.
➢ Per essere centro culturale di riferimento. L’obiettivo è quello di affermare Pordenone come un laboratorio culturale permanente del Nord-Est, riconosciuto a livello nazionale per il suo dinamismo e la sua capacità di innovazione.
➢ Per dare vita ai sogni della comunità. Il Dossier si basa su una cinquantina di progetti concreti, nati dal confronto e dall’ascolto di tutti gli attori della comunità, unendo le voci e i desideri dei cittadini in un unico grande sogno.
➢ Per stare sotto i riflettori nazionali. La candidatura intende raggiungere i media, la stampa e le TV nazionali, amplificando la visibilità di Pordenone e del suo ricco patrimonio culturale.
Il successo della candidatura dipende da una collaborazione corale, in cui la comunità partecipi unita verso un traguardo ambizioso.
«Un progetto di candidatura denso, corposo e originale – afferma il vicesindaco reggente del Comune di Pordenone e assessore alla cultura Alberto Parigi – Puntiamo infatti su diversi elementi. Primo fra tutti la capacità che Pordenone ha di sorprendere, con la sua grande vitalità e con le sue proposte culturali inaspettate. Poi, l’unione tra mondo della cultura e mondo dell’impresa, oltre alla partecipazione. Questa candidatura è un grande progetto che ha coinvolto e che coinvolgerà l’intera città, dalle scuole agli enti di formazione, dalle imprese alle associazioni che fanno cultura. Infine puntiamo allo sviluppo della città, attraverso il recupero di edifici e di aree verdi abbandonate. Insomma, questo Dossier è un grande progetto di sviluppo culturale e rappresenta un’importante occasione per far puntare i riflettori nazionali su Pordenone».
«Pordenone è tra le 17 città candidate a Capitale italiana della cultura 2027 – ricorda il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia e assessore regionale alla cultura Mario Anzil – Una candidatura che ha il nostro pieno sostegno, in quanto siamo certi che la città sul Noncello abbia tutte le carte in regola per offrire una proposta culturale innovativa, di elevato valore e coerente con la visione della nostra Regione. La presentazione del Dossier di candidatura in occasione di Eureka, fiera nazionale della cultura e della creatività, si inserisce perfettamente entro un’iniziativa strategica per la Regione, capace di coinvolgere le imprese per favorire una stagione di rinascita culturale in cui cultura e creatività vanno di pari passo con il vivace dinamismo di Pordenone».
A presentare l’ampio Dossier si sono avvicendate Ilaria Morganti e Linda Di Pietro – con la collaborazione di Valentina Dalla Torre – di Itinerari Paralleli, agenzia di Milano che ha gestito il percorso di co-progettazione. Durante l’intera conferenza stampa, Sara Pavan ha realizzato una facilitazione grafica.
La candidatura di Pordenone a Capitale Italiana della Cultura 2027 rappresenta un’occasione straordinaria per celebrare l’identità unica della nostra città, promuovere il suo fermento culturale e condividere la sua energia. Pordenone è pronta per stupire l’Italia e il mondo!
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