C’è un’ossessione in Italia o nella società in generale. Ed è quella del “senza”. Ricerchiamo prodotti senza zucchero, senza grassi, senza coloranti o conservanti. Spesso però senza sapere di cosa si sta parlando. Un’ossessione, questa, che riguarda anche il comparto del gioco pubblico.
Ne ha parlato di recente il Dottor Giuseppe Volpe, managing partner di Cuiprodest e responsabile delle aree Lobbying & Business Diplomacy, intervenuto al convegno “Il futuro dell’intrattenimento: mercato, regole e innovazione”, promosso dalla Sezione Concessionari di As.Tro Confindustria SIT negli spazi del Palazzo dell’Informazione a Roma. Il suo intervento prende spunto dal suo lavoro precedente, all’interno di una campagna a favore dell’olio di palma, un altro prodotto che ha subito l’ossessione del “senza”. Quello che non si sapeva è che dietro questa produzione spesso c’erano filiere controllate, protette, virtuose. Ma basta una notizia, basta una scintilla nell’era di internet per innescare la caccia alle streghe. Un ragionamento che può essere adottato anche nel gambling. “Il senza ci piace ma raramente ci chiediamo quale sia l’alternativa” ha concluso Volpe.
L’alternativa al gioco d’azzardo pubblico è semplice: un gioco d’azzardo illegale. La campagna informativa proposta da AsTro e Cuiprodest parla proprio di legalità e parte dalla grandezza di una sala giochi: 2.500 centimetri quadrati, all’interno dei quali non si trovano solo intrattenimento e giochi, ma anche presidio di regole, tracciabilità, responsabilità. “In quello spazio – dice ancora Volpe – c’è un concessionario, c’è un gettito fiscale che contribuisce alle entrate pubbliche”.
Un discorso che è valido tanto per il comparto terrestre quanto per quello online. Ogni piattaforma di gioco, ogni casinò, ogni sito dove poter accedere al gambling deve essere inteso come un baluardo di legalità nel mare magnum della rete. Legalità che diventa sinonimo di sicurezza e garanzia di protezione per gli utenti. Giocare su slot con soldi veri legali in una piattaforma autorizzata vuol dire avere a disposizione strumenti a favore del gioco responsabile e contro il gioco patologico, strumenti per sospendere il proprio conto, per impostare un limite economico, per controllare quanto e come si sta giocando. Le piattaforme legali e pubbliche offrono assistenza clienti, offrono protezione dei dati finanziari e personali, offrono la garanzia di transazioni trasparenti e pulite.
E’ in questo senso che si deve leggere l’iniziativa del lancio di centimetridilegalità.it, il sito ufficiale della campagna che offre una serie di contenuti digitali destinati a politici, amministratori, istituzioni e opinione pubblica. L’obiettivo è quello di mostrare, senza retorica, cosa rappresenta un apparecchio legale in termini di trasparenza, regolazione, sostenibilità per tutta la filiera e per tutti gli utenti. Un’iniziativa che non è in contrasto con chi auspica una razionalizzazione del numero di slot presenti sul territorio ma che spinge a porsi una domanda fondamentale: cosa prenderà il posto delle slot se vengono eliminate?
Stessa domanda che possiamo, anzi dobbiamo farci per il settore online. Un settore dove cadere nelle reti del gioco illegale è ancora più facile. Con tutto quello che ne comporta. Sul gioco nero, infatti, c’è la lunga mano delle associazioni mafiose e ogni euro speso su quelle piattaforme finisce per finanziare attività criminali. Per questo scegliere casinò autorizzati all’interno del circuito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato è una scelta che va in due direzioni: sicurezza di chi gioca e rispetto per la legalità.
