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venerdì , 5 Dicembre 2025

Presentata 26^ pordenonelegge, festa del libro e della libertà

PORDENONE – «Si svolge in un tempo complicato, la 26^ edizione del festival, e darà il segno di cosa è veramente pordenonelegge: una Festa che appartiene a tutte le persone libere che vivono in questa città, in Friuli Venezia Giulia, in Italia e oltreconfine»: lo ha spiegato il presidente di Fondazione Pordenonelegge.it Michelangelo Agrusti, salutando nella mattinata di oggi le istituzioni, la stampa e gli operatori in occasione della conferenza stampa di presentazione di pordenonelegge 2025, in calendario dal 17 al 21 settembre in 51 sedi di incontro della città e della regione.

«Emblematica di questo tempo sarà l’inaugurazione della Festa del libro e della libertà, affidata a Shirin Ebadi, avvocata e donna di cultura, protagonista delle battaglie per la libertà delle donne e del popolo iraniano – ha proseguito il presidente Agrusti – E darà il segno di cos’è pordenonelegge la partecipazione simultanea al festival di autrici e autori israeliani e palestinesi, ucraini russi.

Nella giornata conclusiva, in occasione del concerto dedicato all’Europa e a GO! 2025 Capitale Europea della Cultura, ospiteremo una significativa rappresentanza della nostra società, che è anche la società europea: ci saranno gli studenti delle università, dell’ITS, e delle Scuole Superiori e ci saranno i nuovi italiani, arrivati dal Ghana e impegnati come manodopera specializzata, dimostrando che un altro tipo di immigrazione è possibile, e che si può abitare una città entrando anche a teatro e non solo in fabbrica. Torneremo nelle carceri e porteremo il festival a tu per tu con la popolazione anziana. Nessuno deve sentirsi escluso da pordenonelegge, che è anche una straordinaria esperienza di ascolto comune, in un tempo nel quale sembra sempre più difficile prestare attenzione alla voce dell’altro.

Un ringraziamento speciale – ha concluso il presidente Agrusti – va alla squadra di pordenonelegge, dai curatori alla direttrice alla macchina organizzativa. Alle imprese, che hanno generato questo festival dalla sua ideazione, ai supporters che ci sostengono con entusiasmo crescente, alla Regione Friuli Venezia Giulia, sempre essenziale per lo svolgimento del festival e di questa edizione che procede in direzione del 2027, l’anno di Pordenone sarà capitale Italiana della Cultura. E ringraziamo i Comuni: quello di Pordenone, i 13 Comuni della rete di Fuoricittà, e i due Comuni sede delle anteprime del festival. Ringraziamo le banche e le fondazioni. Ringraziamo la pubblica sicurezza, che sarà di supporto prezioso per garantire l’ordinato svolgimento della manifestazione».

All’incontro stampa di presentazione ha portato il suo saluto, e l’augurio della città per l’imminente 26^ edizione del festival, il Sindaco di Pordenone Alessandro Basso, che ha sottolineato la peculiarità di un’edizione di pordenonelegge «del tutto particolare per lo scenario geopolitico internazionale del momento. La cultura, a maggior ragione, come un importante “vaccino” contro la brutalità delle guerre – ha osservato il primo cittadino – Pordenonelegge diventa così capitale italiana e internazionale di una possibilità di pace che passa anche attraverso la cultura. I presupposti valoriali della Festa del libro e della libertà potranno essere di ispirazione anche per il 2027 di Pordenone Capitale Italiana della Cultura».

Applauditissimo dal pubblico, che si è felicitato per il suo ristabilimento, il direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta, è intervenuto evidenziando, anche a nome dei curatori Alberto Garlini e Valentina Gasparet, il contesto generale nel quale la 26^ edizione è stata progettata, cercando di individuare le chiavi di riflessione più utili a leggere e capire il nostro tempo, attraverso i libri. «Siamo rimasti sull’uscio della storia, e la storia ci ha bussato – Non solo per le questioni epocali e i conflitti che affliggono il mondo, ma per le enormi accelerazioni del nostro tempo che rendono impossibile sentirsi sempre alla pari con il “sapere”, le novità, gli strumenti di comprensione della realtà che costantemente evolve. Certamente avevamo la consapevolezza che l’Europa e l’Intelligenza Artificiale fossero i temi su cui focalizzare la nostra concentrazione, così come conosciamo bene il valore aggiunto del lavoro comune, del costruire attraverso la comunicazione e la condivisione, e soprattutto della nostra lingua, la tecnologia più importante che l’uomo abbia sviluppato. Tutto questo abbiamo cercato di portare in un cartellone vasto e inclusivo, pensato per una città festival nella quale tutte le finestre sono aperte sul mondo».

A nome della RAI, storica media partner di pordenononelegge, un saluto è arrivato dal direttore della sede Friuli Venezia Giulia Guido Corso, che ha ricordato come da sempre RAI abbia scelto di affiancare pordenonelegge con le sue reti e con la proposta di molti programmi live al festival: dirette che diventano altrettanti eventi aperti al pubblico e raccontano autrici e autori sulle frequenze RAI nazionali e regionali. In arrivo anche le nuove puntate della 4^ edizione del podcast “Angelo che legge”, che vede protagonisti gli Angeli volontari del festival, e resterà poi fruibile sulla piattaforma di Rai Play».

Al vicepresidente e Assessore regionale della Cultura Mario Anzil il compito di suggellare la presentazione della 26^ edizione di pordenonelegge: «Tutta la regione attende le giornate giallo-nere di Pordenone, nelle quali le finestre saranno bene aperte sul mondo. La Regione – ha osservato l’Assessore Anzil – vuole contribuire a creare un luogo dove sia più bello vivere, e in questa chiave la cultura è uno strumento straordinario. Servono le visioni e la capacità di trasformarle in azione, una virtù molto imprenditoriale strettamente legata alla storia affascinante di una città in cui l’impresa e la cultura hanno fatto sistema. Ed è fondamentale interpretare la società contemporanea e capire quale direzione prenderà nei prossimi decenni. Siamo una regione di confine e siamo convinti che la cultura di frontiera sia uno strumento essenziale per unire le forze in modo polifonico e vivere meglio. Questa idea ci guida in direzione del 2027 e del traguardo di Pordenone Capitale Italiana della Cultura».

Una Festa per tutti, accessibile e partecipata: dai giovani ai “nuovi italiani” arrivati dal Ghana, due tappe nella Casa Circondariale. E un’agorà musicale “pubblica” per salutare il festival, con tanti posti a sedere nella grande Piazza XX Settembre per assistere al Concerto conclusivo dedicato all’Europa, sarà proiettato in presa diretta sulla facciata del Teatro Verdi.

La Festa del libro, medium privilegiato per leggere il nostro tempo: amoleggere, a pordenonelegge in dialogo autrici e autori ucraini e russi, israeliani e palestinesi. Il festival come terreno di incontro e confronto per raccontare il proprio libro, il proprio sentire, la propria visione. E uno spazio-laboratorio interattivo, accessibile a tutti, per testare l’Intelligenza Artificiale e il suo impatto nelle nostre vite. Il legame speciale con Praga si conferma: dalla capitale ceca in arrivo un gruppo di studenti, e il festival tornerà a Praga il prossimo autunno.

Una Festa di libertà: pordenonelegge “sull’uscio della storia”. Il focus sull’Europa come sogno di libertà e presidio del diritto internazionale in un contesto globale convulso. L’Arena Europa come spazio inedito e iconico, i colori europei nel centro storico, l’attenzione alle libertà violate, l’inaugurazione con il Premio Nobel per la Pace 2003 Shirin Ebadi, mercoledì 17 settembre. A un grande scrittore europeo, lo spagnolo Ildefonso Falcones, il Premio Crédit Agricole La storia in un romanzo 2025. E il video di pordenonelegge 2025 con le parole di Papa Leone XIV e del Presidente Sergio Mattarella: per tutti fruibile da martedì 9 settembre, sui canali del festival.

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