GORIZIA – La 75esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro con il patrocinio della Rai ha messo in evidenza che sul fronte della battaglia collettiva relativa a morti e incidenti sul lavoro non ci si può arrendere. In aumento gli incidenti mortali e le malattie professionali in regione.
“Ogni 30 secondi nel mondo tre persone perdono la vita a causa di incidenti o malattie e in Italia ogni giorno ci sono circa tre morti, uno ogni otto ore, uno ad ogni turno di lavoro. Questo accade in fabbrica, nei cantieri, in ogni dove. La sicurezza sul lavoro, dunque, è il minimo che un lavoratore deve poter rivendicare come diritto imprescindibile – ha dichiarato Fernando Della Ricca – sono preoccupato dei dati riguardo a chi perde la vita sul posto del lavoro, nella nostra regione sono in aumento e in aumento pure le malattie professionali, anche a causa di un allungamento dei tempi lavorativi anche di occupazioni particolarmente gravose e pericolose.
Molto abbiamo fatto sul territorio, ma molto dovremmo fare ancora sedendoci come Anmil ad ogni tavolo istituzionale che parli di sicurezza, perché vogliamo che la testimonianza di noi invalidi del lavoro, come vittime di un sistema che nel tempo non ha messo al centro il lavoratore, possa oggi essere invertito attraverso una lungimirante opera di prevenzione”. Sulla stessa lunghezza d’onda Paolo Trevisan, presidente dell’Anmil di Gorizia.
“Dobbiamo avvicinarci ai giovani e far loro capire che basta un attimo, la sicurezza è fondamentale in ogni luogo, a partire dalla strada, dove in questi giorni è morta una ragazza di 17 anni mentre attraversava le strisce pedonali per recarsi a scuola, ma anche nelle proprie case, nei luoghi di lavoro lavoro e sul tragitto che porta ai luoghi di lavoro. La presenza oggi degli studenti dimostra che Anmil e le scuole stanno lavorando per diffondere la cultura della sicurezza, la percezione del pericolo per prevenire le catastrofi a cui assistiamo in Italia ogni tre giorni”.
Un’emozione palpabile quella davanti al monumento delle Vittime di incidenti sul Lavoro a Gorizia, visibilmente provati anche i giovani dell’istituto d’arte “Max Fabiani” che hanno progettato questo monumento.
Nell’occasione sono stati commentati i dati delle denunce di infortunio, morte e malattia in regione, con il raffronto da gennaio ad agosto di quest’anno rispetto al precedente. Con 13 morti, sale il numero di decessi in ambito lavorativo, maglia nera la provincia di Udine con sei morti sul lavoro e poi Pordenone dove si è passati da 4 a 5 morti bianche. Il dato in aumento è in linea con quello del Belpaese con 681 decessi, uno in più rispetto allo scorso anno.

Le malattie professionali denunciate in regione sono aumentate del 7,3%, preoccupante il numero, ben 1598 denunce, il dato più alto è quello della provincia di Udine con un +17,6% (762 denunce) e Gorizia con un aumento dell’8,3% (234 denunce), in calo le province di Pordenone (-2,9%) e Trieste (-4,1%). Calano le denunce sugli infortuni lavorativi, si passa da 10347 dello scorso anno – da gennaio ad agosto – a 10080 dello stesso periodo di quest’anno, registrando a livello regionale un -2,6%. Sul fronte della prevenzione se la cava meglio Gorizia con -11,2% di infortuni sul lavoro. I dati confermano una strada ancora lunga da percorrere. Nel corso della giornata sono stati consegnati i brevetti e i distintivi d’onore agli invalidi del lavoro da parte della Direzione Inail territoriale.
