PORDENONE – In un contesto internazionale segnato da conflitti, instabilità geopolitica e profonde trasformazioni nei commerci globali, il sistema industriale delle imprese associate a Confindustria Alto Adriatico conferma una tenuta complessivamente solida, pur all’interno di un quadro di rallentamento generalizzato: è quanto emerge dalla conferenza stampa di fine anno dell’Associazione conclusasi poco fa.
Il Presidente, Michelangelo Agrusti, ha sottolineato l’esistenza di «una somma di difficoltà che stiamo vivendo — dai dazi statunitensi ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente — e che ridisegnano inevitabilmente i rapporti economici globali; in questo scenario, il nostro tessuto produttivo ha dimostrato una notevole capacità di resistenza, le situazioni critiche si contano sulle dita di una mano. Dopo il rimbalzo post-pandemico alcune flessioni erano fisiologicamente attese, la stabilità dell’industria rappresenta quindi un risultato significativo, sostenuto dai comparti trainanti — dalla cantieristica alla manifattura — e da settori che mostrano segnali di ripresa, come il mobile».
La gestione delle crisi industriali ha registrato avanzamenti rilevanti: Agrusti ha in questo senso ricordato, a Trieste, la conclusione positiva della vertenza Flextronics/Flex risolta grazie all’azione congiunta di CAA – assieme a Istituzioni e organizzazioni sindacali – con la cessione a una nuova realtà imprenditoriale dotata di un solido piano industriale, investimenti consistenti e prospettive di mantenimento e crescita occupazionale.
Sempre sul fronte degli investimenti – in questo caso nel Sanvitese – è stata ricordata la posa della prima pietra del nuovo stabilimento Kronospan, intervento da circa 280 milioni di euro che creerà 210 nuovi posti di lavoro diretti – e che chiude, ha detto il Presidente con un certo sollievo, una delle vicende industriali più complesse degli ultimi anni.
Guardando al 2026, CAA ha evidenziato elementi di positiva continuità e nuove opportunità rispetto all’anno che va chiudendosi: «Il sistema Alto Adriatico — ha spiegato Agrusti — ha integrato formazione, industria, ricerca, trasferimento tecnologico e logistica ponendo le basi del Piano decennale per la nuova manifattura regionale, oggi in fase di definizione; sarà rigoroso e partecipato, elaborato con consulenti internazionali, posto al confronto con le istituzioni, le parti sociali e il territorio cui si sommeranno verifiche periodiche per tradurre le idee in risultati misurabili».
Centrale, anche nel 2026 e negli anni futuri, resterà il tema delle competenze: il Presidente ha ricordato il ruolo pionieristico svolto da CAA in ambito ITS che ha poi dato la stura alla costruzione di un sistema d’alta formazione diffuso tra Pordenone, Trieste, Amaro e Spilimbergo capace di coprire le principali vocazioni industriali del territorio: ICT, Agroindustria, Energia, Scienze della vita e Accademia Nautica. L’obiettivo, come più volte ribadito in queste settimane dal Presidente, è rafforzare ulteriormente tali percorsi attraverso il modello 4+2.
Alla carenza di manodopera qualificata — fenomeni che interessano profili differenti — risponde anche il Progetto Ghana che ha consentito l’inserimento di lavoratori formati – oltre 300 a oggi – in alcune imprese del FVG, un’esperienza di cui oggi, ha detto Agrusti, si scrive anche nei libri. In quest’ambito, ha rivelato proprio stamane il Presidente, si inserisce il progetto delle cosiddette «Navi di terra», strutture abitative temporanee, realizzate con competenze derivate dalla cantieristica e in collaborazione con Fincantieri, destinate ai lavoratori nelle aree industriali, con tempi di realizzazione rapidi e soluzioni tecnologicamente avanzate.
Sul piano infrastrutturale, l’Interporto di Pordenone si conferma uno snodo strategico: sono state poste le basi per la realizzazione dell’asta di manovra ferroviaria e grandi operatori internazionali stanno valutando insediamenti nell’area. L’apertura del nuovo tunnel austriaco, infine, rafforzerà ulteriormente i collegamenti transalpini.
Agrusti ha infine ribadito il sostegno storico al CRO di Aviano ricordando l’impegno per la protonterapia e il ruolo della omonima Fondazione Onlus, costituita dieci anni fa dalle imprese per sostenere la ricerca e le attività del Centro.
In questo contesto CAA sarà impegnata, insieme a Regione, UniUD e Ministero dell’Università, all’avvio della Scuola di specializzazione in oncologia medica proprio ad Aviano che diventerà sede esclusiva del percorso. A supporto, sarà investito circa un milione di euro nella riqualificazione del Campus destinato a specializzandi e docenti di cui la Fondazione si assumerà anche la manutenzione futura. Il completamento dell’intervento, ha sottolineato Agrusti, è previsto entro il 2026. Anno in cui CAA donerà all’Istituto un pianoforte.
Nella foto, da sx: il Presidente Agrusti, il Direttore generale Massimiliano Ciarrocchi e il Direttore operativo Giuseppe Del Col.
