Come intervenire su fratture e malformazioni con la chirurgia maxillo facciale

La chirurgia maxillo-facciale consente di intervenire su una serie di traumi, malformazioni congenite e anomalie del viso, per migliorare la funzionalità e l’estetica dello scheletro e della struttura facciale.

Il medico chirurgo maxillo-facciale è uno specialista dell’anatomia e della funzionalità del volto e un profondo conoscitore delle tecniche chirurgiche più innovative inerenti la struttura craniofacciale. In particolare, i migliori professionisti propongono un approccio personalizzato, finalizzato a favorire anche un clima di fiducia.

Si tratta di figure come il Dr. Gianpaolo Tartaro, che favorisce l’instaurazione di un rapporto umano con il paziente prima di effettuare i trattamenti chirurgici, tutti condotti tramite procedimenti all’avanguardia e avvalendosi di competenze altamente specializzate (scopri di più sul sito).

La risposta chirurgica maxillo-facciale delle anomalie congenite facciali

Un ambito d’azione della chirurgia maxillo-facciale è il trattamento delle malformazioni congenite facciali, ovvero di quelle anomalie della struttura craniofacciale che alterano le ossa facciali, i tessuti molli e la testa.

La gravità di queste malformazioni può essere più o meno elevata, ad ogni modo si manifestano durante la crescita del bambino e, in alcuni casi particolari, possono essere diagnosticate già durante la fase della gravidanza.

Le cause delle anomalie congenite craniofacciali possono essere diverse, seppur ancora poco note, tra cui l’alimentazione, l’utilizzo di alcuni farmaci, alcune sindromi genetiche e alcuni errori commessi durante le gestazione per mancanza di adeguate cautele. I traumi facciali possono compromettere in modo serio la qualità di vita del bambino, causando dolore, perdita di funzionalità del volto e danni estetici, con ricadute psicologiche significative.

Tramite la chirurgia maxillo-facciale è possibile intervenire su una serie di deformità e malformazioni che rientrano tra le anomalie congenite, correggendo uno sviluppo non ottimale dell’apparato craniofacciale. Si tratta ad esempio di palatoschisi e labioschisi, ovvero delle malformazioni del palato e del labbro, due anomalie spesso associate tra loro, la prima rappresentata da una fessura del palato, la seconda invece dalla mancata saldatura tra le parti del labbro superiore.

Il trattamento chirurgico permette di ripristinare il corretto funzionamento del palato e delle labbra, per consentire al paziente di recuperare la piena capacità di occlusione e fonazione, inoltre aiuta a risolvere quei problemi di natura estetica che danneggiano l’armonia del viso e causano problemi sociali e piscologici nei pazienti.

Altre malformazioni congenite craniofacciali che possono essere trattate dalla chirurgia maxillo-facciale sono le anomalie dell’orecchio, tra cui la microtia che consiste nel ridotto sviluppo del padiglione auricolare e i difetti della mascella mediante la chirurgia ortognatica.

Il trattamento chirurgico dei traumi facciali

Attraverso la chirurgia maxillo-facciale è possibile trattare i traumi facciali, lesioni provocate da eventi lesivi come incidenti stradali, traumi sportivi e percosse. Si tratta ad esempio della frattura del naso, un trauma particolarmente doloroso che comporta conseguenze estetiche e funzionali.

In questo caso, il chirurgo maxillo-facciale interviene applicando uno scudo nasale protettivo se la frattura è di lieve entità, altrimenti mediante il riallineamento manuale delle ossa nasali oppure una settoplastica o settorinoplastica funzionale ricostruttiva.

La chirurgia maxillo-facciale può fornire una risposta efficace anche in caso di frattura della mascella, i cui sintomi possono essere dolore intenso, rigidità della mascella, gonfiore esteso, malocclusioni e fratture dei denti.

L’intervento chirurgico comporta il riallineamento delle ossa mascellari, stabilizzando la struttura ossea tramite mini placche o viti in titanio biocompatibili, una chirurgia che dura da 1 a 3 ore in base alla specifica situazione e si realizza in anestesia generale all’interno di una sala operatoria.

Un altro ambito d’intervento è il trattamento della frattura della mandibola, causata spesso da incidenti stradali, contatti violenti legati a pratiche sportive o cadute accidentali. L’identificazione del trauma avviene tramite visite specialistiche ed esami radiologici, passaggi essenziali per consentire al medico chirurgo di realizzare una diagnosi corretta e pianificare il giusto trattamento.

In seguito, il professionista interviene applicando un apparecchio ortodontico fisso e rigido in caso di fratture lievi, altrimenti per i casi più gravi provvede ad effettuare un intervento di riallineamento delle ossa mandibolari.

Un trauma facciale piuttosto frequente è la frattura dello zigomo, la quale può comportare una serie di sintomi come asimmetria dell’arco zigomatico, gonfiore ed ecchimosi, perdita di sensibilità della guancia e una limitata capacità di apertura della bocca.

Il trattamento di chirurgia maxillo-facciale della frattura dello zigomo prevede il riposizionamento del frammento osseo, stabilizzandolo attraverso placche e viti biocompatibili in titanio, con un ricovero di 1 o 2 giorni e la ripresa della normale attività quotidiana entro 72 ore.




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