Da Venezia a Sanremo: le sale da gioco più antiche d’Italia

Las Vegas, universalmente riconosciuta come la patria del gioco: una città con una sfilza di sale divisa dalla Strip, dove movida notturna regna sovrana in qualsiasi periodo dell’anno. Peccato, però, che una parte del successo dei casinò americani sia dovuta a quelli italiani, dove questo tipo di business ha avuto di fatto inizio. Oggi le sale di intrattenimento esistono in tutto il mondo e sono numerose anche in Europa, mentre paradossalmente stanno conoscendo una crisi proprio nello Stivale.

La casa da gioco più antica di sempre è quella nata a Venezia nel lontano 1638: si tratta del Ca’ Vendramin, un palazzo rinascimentale dove si sono disputate interminabili partite di trente e quarante e chemin de fer, ma anche di poker e roulette. In un’epoca in cui il panorama delle slot machine riempie i palinsesti, non si può non riconoscere anche il ruolo eminente ricoperto dal Ca’ Noghera, che prima di tutti ha colto l’importanza delle macchinette per attirare nuova clientela. Insomma, Venezia ha scritto pagine importanti della storia del gioco.

In passato le sale italiane venivano sfruttate anche come luoghi di ritrovo per intellettuali. Fino a qualche secolo fa nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbero servite come fonte di ispirazione per i casinò americani. Pare che proprio gli edifici veneziani abbiano dato il via a questa contaminazione, ma anche nel resto d’Italia sono spuntati a poco a poco altri casinò di rilevanza non indifferente. Si pensi ad esempio a Campione d’Italia, dove le sale da gioco venivano utilizzate come luogo strategico nel corso della prima guerra mondiale.

Il casinò di Campione nacque nel 1917, ma già nel 1919 il gioco fu bandito e di conseguenza le attività rimasero sospese per oltre 10 anni. Nel 2018 è sopraggiunto addirittura il fallimento, con conseguenze gravi all’economia di tutti i residenti e ad altre strutture vicine, ma proprio nel 2022 il Casinò di Campione ha riaperto i battenti dopo 42 mesi di stop. La tradizione di quella che una volta era etichettata come la più grande casa da gioco del Vecchio Continente può continuare.

Di più recente realizzazione è invece il Casinò de la Vallée di Saint-Vincent, situato in Valle d’Aosta e inaugurato nel 1947 approfittando degli spazi del Grand Hotel Billia. Anche questa struttura ha potuto vantare nel tempo una nomea importante, principalmente in virtù della scelta caduta sui giochi elettronici per arricchire e variare la propria offerta.

Proprio come accadeva a Venezia, anche qui le sale sono servite spesso come sede per premiazioni del mondo della cultura e dello spettacolo.

Ultimo ma non ultimo, il casinò di Sanremo. Quante volte l’abbiamo sentito nominare nella settimana del Festival della canzone italiana, che viene ospitato ogni anno nel teatro Ariston? Forse in pochi sanno che la località ligure non è conosciuta solo per la forte tradizione che la lega alla musica, ma anche per il Casinò Municipale, che aprì nel 1905 con il nome “Kursaal”.

Le sale di Sanremo tradivano da subito l’influenza artistica francese e venivano frequentate da personalità di alto spessore come Luigi Pirandello, incantate dal fascino del posto. Per molto tempo il casinò di Sanremo è stato considerato il più datato di sempre, ma alla fine è emerso che le prime sale da gioco mai esistite fossero effettivamente quelle di Venezia.




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