“Eventi”, nuovo numero con focus su tre sindaci pordenonesi del passato

FVG – Tre sindaci, tre periodi storici diversi fra loro, tre prospettive differenti della città di Pordenone. Si può sintetizzare così il il numero in edicola del periodico “Eventi” diretto da Alessandro Rinaldini. Un numero speciale, di fatto monografico, pensato e progettato prima che arrivasse la notizia dello spostamento delle elezioni comunali 2021 in autunno dal mese di maggio previsto.

“Tuttavia abbiamo pensato – dice il direttore – che non era il caso di spostare la pubblicazione dei tanti articoli e dei testi di riflessioni sul valore delle città e delle sue problematiche che andiamo a proporre ai lettori. Volutamente non troverete interviste ai candidati che si contenderanno lo scranno di primo cittadino a Pordenone. Bensì abbiamo dato spazio alla storia, con tre interviste ad altrettanti sindaci che negli ultimi anni hanno rappresentato tre distinte fasi di sviluppo e cambiamento della città: Cardin, Pasini e Bolzonello. Tre ere differenti fra loro, non solo per le figure dei sindaci e il loro orientamento, ma per tutto ciò che hanno rappresentato indirizzando la città verso una crescita che hanno portato agli attuali livelli di vita e di fruizione dei servizi”.

Tre uomini – e le loro giunte – che hanno avuto un punto di incontro fra loro: quello della condivisione e della partecipazione. Pordenone ha dialogato con loro e viceversa in un confronto serrato e costruttivo. Una caratteristica che in questi ultimi anni, invece, si è persa e che – spesso – si è del tutto interrotta.

“Pordenone deve ritrovare il dialogo – si legge nell’editoriale di “Eventi” che ha per titolo di copertina “Autunno caldo” – e il confronto, invece, soprattutto in periodi come questi dove abbiamo vista tutta la nostra fragilità di essere individui e collettività minati da eventi esterni. Il muro contro muro e l’arroganza, la divisione, anche violenta, porta disgregare e a esasperare le differenze. Pordenone merita molto di più come ha sempre insegnato la sua storia di ‘porto’ che ha accolto chi ha cercato in questa città opportunità di vita migliore e ne ha contributo al suo sviluppo”.

Nel giornale, quindi, si delineano le storie dei “primi cittadini” dall’Unità d’Italia al secondo dopoguerra, e in particolare si sviluppano in tre interviste. La prima a Cardin, il sindaco del boom economico della città; a Pasini il “verde” tuttofare che ha delineato la “Pordenione da bere” con opere e interventi strutturali, fino a Bolzonello il sindaco “libro e gommone” fra i più amati dai pordenonesi che ha disegnato la città della cultura. Ma non mancano preziosi contributi di scrittori e uomini di cultura (Santarossa, Garlini, Villalta e Ragogna) che “visitano” la città attuale, ne definiscono i contorni futuri e ne tracciano le utopie, i limiti e gli spazi di crescita.

Ampio spazio è poi dedicato ai fatti di Torre di cento anni fa con le barricate “rosse” dimenticate dal sindaco e dalla giunta in carica, fino a articoli di economia, anticipazioni su nuovi servizi sanitari all’ospedale Santa Maria degli Angeli, volontariato e storia.




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