Malasanità ed errori medici: a chi rivolgersi

È un tema che non si dovrebbe mai trattare ma che purtroppo è all’ordine del giorno in Italia visti i tanti casi che si registrano. Errori medici e casi di malasanità si susseguono in modo preoccupante coprendo un ventaglio vaio di opzioni: interventi chirurgici nei quali si va ad operare l’arto sbagliato, interventi totalmente errati, diagnosi mancante o errate, garze o materiali chirurgici dimenticati all’interno dei pazienti per arrivare poi ai casi di decessi post operazioni.

Con il termine errore medico si va ad intendere un insieme di fattori che si manifestano in campo sanitario tanto nel panorama delle diagnosi quanto in quello delle cure. Il risultato è che anziché curare, si va a cagionare un danno per la salute del paziente.

Sono molteplici le cause che si possono essere dietro ad un errore medico: si parla spesso di errore umano, dovuto quindi al singolo professionista che interviene; o di causa della struttura ospedaliera, facendo riferimento a tutto l’iter di diagnosi, cura ed assistenza.
Si tende spesso a parlare di imprudenza, negligenza o imperizia; termini con i quali si va a designare un errore medico ovviamente non volontario. Ebbene quando si verifica un errore medico ed è possibile acclarare un collegamento con un danno per la salute del paziente, è possibile chiedere un risarcimento.

Un iter non certo facile che non può offrire garanzia di risultato ma che è bene intraprendere comunque quando si è vittima di errori medici.

Il primo step da portare a termine è quello di rivolgersi ad un legale, quindi ad un avvocato per casi di malasanità; ad oggi sono circa 300 mila le cause in Italia per errori medici di vario genere e mediamente sono necessari 4 anni per arrivare ad una conclusione dell’iter giudiziario. La recente riforma che ha tracciato i paletti per la legge sulla responsabilità sanitaria, nota come riforma Gelli, dell’8 marzo 2017, ha ridefinito i contorni per chiedere risarcimento in caso di errore medico.

Nel concreto e senza entrare troppo nel tecnico, si è andati a modificare i profili di responsabilità penale del medico e si è andati a scindere la responsabilità della struttura sanitaria da quella del medico o del professionista. In sostanza la responsabilità dei medici è di tipo extracontrattuale con prescrizione in 5 anni; viceversa la responsabilità della struttura sanitaria è di tipo contrattuale, quindi con una prescrizione di 10 anni.

Qualora si fosse vittima di errore medico il consiglio è quello di mettere ad parte tutta la documentazione che certifica il rapporto del paziente con la struttura, quindi analisi, diagnosi, esami eseguiti ecc… rivolgersi quindi ad un professionista e tentare la strada della mediazione, quindi un accordo con l’ospedale o il medico. In caso contrario si potrà procedere con una causa per risarcimento danni.




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