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sabato , 13 Dicembre 2025

Maratona di Berlino, l’esperienza di Loredana Esposito

Domenica 21 settembre 2025, Berlino si risveglia avvolta in un caldo insolito, quasi anomalo per questa città che a settembre regala solitamente cieli freschi e temperature miti. Invece, il sole picchia alto e le strade della capitale tedesca sembrano voler rendere ancora più difficile una delle sfide più ambite: la Maratona di Berlino.

Sono ancora una volta lì, sulla linea di partenza, io, Loredana Esposito, a 10 mesi dalla mia prima esperienza a New York. Dopo aver corso tra i grattacieli di Manhattan, eccomi ora a Berlino, in una città diversa ma ugualmente iconica, che con i suoi 42,195 km offre una prova nuova, con una difficoltà in più: il caldo.

Correre una maratona significa affrontare ostacoli imprevisti, e questa volta una delle difficoltà maggiori, è stato il clima. Un caldo che toglie energia, che prosciuga le forze, che costringe a ricalibrare ogni passo. Una vera prova di resilienza, di ascolto del corpo e di gestione mentale.

Come nella vita, anche qui ci sono momenti in cui la strada sembra insostenibile: il fiato corto, le gambe pesanti, il pensiero che ti spinge a fermarti. Ma è proprio lì che scatta qualcosa di più profondo. La maratona, ancora una volta, diventa metafora dell’esistenza: imprevisti, difficoltà, ostacoli che non avevi programmato… e la scelta, sempre, se lasciarti fermare o continuare.

Ho imparato che la vera forza non è solo nella preparazione fisica, ma nella capacità di adattarsi. Ho corso a passo costante, più lento del previsto, ma con la determinazione di arrivare fino in fondo. Ogni chilometro bollente, è stato un dialogo interiore:”continua, vai, non fermarti!”

Il caldo mi ha messo alla prova come non avrei immaginato, e mi ha insegnato che non sempre il contesto è favorevole, eppure la sfida resta possibile. Anzi, proprio quando le condizioni sono avverse, emerge il carattere, la tenacia, la forza di chi non si arrende. E così, con il cuore che batteva più forte anche per la calura, ho tagliato il traguardo della porta di Brandeburgo. Esausta, sì, ma anche profondamente grata. Non è stata solo un’altra gara, ma una lezione di vita. Questa maratona non mi ha regalato solo una medaglia, ma una lezione potente: la vera forza non si misura nei giorni facili, ma in quelli in cui tutto sembra remarti contro e tu decidi comunque di andare avanti, senza “se” e senza “ma”.

Se New York mi aveva insegnato il potere della resilienza, Berlino mi ha insegnato l’arte dell’adattamento. Due città, due maratone, due esperienze uniche che mi ricordano una cosa fondamentale: la vita, come la corsa, non è mai uguale. Ma ogni volta, passo dopo passo, ci porta a scoprire nuove risorse dentro di noi e le mie che mi porto da New York, sono sempre le stesse: tenacia, forza e amore.   Loredana Esposito

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