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sabato , 23 Novembre 2024

Alberghi, rilanciare il turismo. Interventi di Zanolin e Santin

PORDENONE – «La situazione generata dalla pandemia continua a farsi sentire, però il fatto che da oggi sia stato tolto l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto è un primo passo verso il ritorno alla normalità e a una maggiore semplificazione delle regole. Questo consente di avere più presenze dall’estero in un settore così importante legato al turismo anche per il nostro territorio».

Queste le parole di Gianpiero Zanolin, presidente Albergatori per il Friuli occidentale dell’Ascom-Confcommercio e titolare del Palace Hotel Moderno di Pordenone che sottolinea come «nei fine settimana alcune strutture ricettive della nostra provincia sono costrette a chiudere perché non c’è richiesta e questo si riflette sul comparto turistico. Un business che manca. La presenza di stranieri sarebbe una garanzia per tutto il terziario e muoverebbe la ruota del sistema commerciale».

Gli fa eco Giovanna Santin, rappresentante nel direttivo e titolare dell’omonimo hotel cittadino, che evidenzia «non sono i ristori, non sono i bonus a risolvere l’attuale situazione, ma è sulla forza del nostro lavoro di imprenditori che possiamo dare stabilità alle nostre aziende e tenerle vive». E aggiunge «Dobbiamo ripartire in libertà, senza tanti vincoli. Noi ci rimbocchiamo le maniche, ma che il Governo ci lasci lavorare.

In questo momento, per altro, incombe il grande aumento delle bollette, che tocca fino al 50 per cento la gestione delle nostre aziende. L’auspicio è che il Governo dia un forte segnale per evitare chiusure generalizzate e che a breve, come sta accadendo in diversi paesi europei, sia tolto il super green pass».

La stessa Federalberghi nazionale segnala come nelle città d’arte nel 2021 il crollo delle presenze sia stato del 71 per cento creando un clima di incertezza che ha inciso negativamente sulle attività.

A fronte di questo la federazione si è mossa, con pressanti inviti al Governo e al Parlamento, per l’adozione di misure emergenziali in favore del settore chiedendo, in particolare, la proroga degli ammortizzatori sociali Covid-19.

Il rischio, per Federalberghi, è quello di provocare un contraccolpo durissimo ai 500mila lavoratori del comparto ricettivo e di conseguenza alle loro famiglie.

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