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venerdì , 13 Dicembre 2024

Assemblea Unindustria, “finalmente si vedono segnali positivi”

PORDENONE – Possibili traiettorie di sviluppo per il Friuli Occidentale di cui si cominciano a vedere segni tangibili e ricadute positive: lo sviluppo strategico della filiera corta della cantieristica navale al servizio di due tra i più importanti cantieri navali d’Europa – Monfalcone e Marghera – che prende forma e consistenza numerica grazie alla collaborazione tra Fincantieri e le imprese associate al sistema confindustriale e l’impegno per la realizzazione di un adeguato sviluppo infrastrutturale che coniughi lo sviluppo della portualità dell’Alto Adriatico – Trieste in primis – con le esigenze di efficientamento della catena logistica dell’ampio retro-porto manifatturiero, con le opportunità che possono nascere dal collegamento con i grandi corridoi internazionali».

E’ stato uno dei temi forti dell’Assemblea generale pubblica di Unindustria Pordenone, svolta il 27 giugno nell’azienda Marine Interiors.

Secondo il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, «migliorare la filiera della logistica è essenziale perché questo significa offrire opportunità concrete alle aziende, il trasporto avviene oggi, perlopiù, su strada, un fatto penalizzante anche dal punto di vista ambientale. Interporto – ha aggiunto il primo cittadino – gioca un ruolo fondamentale cruciale perché Pordenone è collocata in un’area geograficamente strategica». In questo senso Ciriani ha ricordato il sostegno garantito sa subito a Interporto in questa ottica si sviluppo del territorio.

Il presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti, ha ringraziato gli Associati che – ha detto riferendosi alla lunga crisi iniziata nel 2008, «hanno dovuto affrontare un vero e proprio percorso di guerra». Motivando la scelta della location assembleare – Marine Interiors – il Presidente ha spiegato che «siamo qui per ribadire la centralità della fabbrica in un territorio a forte vocazione manifatturiera».

Un’azienda, ha detto ancora «tenacemente voluta da una persona straordinaria, Giuseppe Bono… mi sento onorato sia lui il Presidente di Confindustria FVG, abbiamo scommesso insieme sul fatto che Fincantieri potesse diventare un riferimento di e per questo territorio visto che tra Pordenone, Monfalcone e Marghera, ogni anno, si costruiscono tre città dentro cui c’è tutto e questo tessuto produttivo è in grado di soddisfare gran parte delle esigenze di questo tutto».

Agrusti ha sottolineato il concetto secondo cui le imprese del sistema Unindustria e Unindustria stessa ce la metteranno tutta per aumentare progressivamente il tasso di competitività dell’area senza dare nulla per scontato, un’inerzia positiva che proseguirà negli anni.

«E’ questa la mia unica idea di Confindustria: non un luogo per autocelebrazioni, semmai un soggetto in grado di agire con concretezza assieme ai portatori di interesse del territorio perché noi siamo parte fondamentale della società. Agiamo affinché si possa generare impresa e lavoro, lo abbiamo fatto con chiunque fosse disponibile al dialogo e alla collaborazione nel pieno rispetto della politica. Non abbiamo mai assecondato tentazioni qualunquistiche ma, al contrario, la voglia di costruire il futuro con chi ha a cuore il destino dell’Italia e di quell’Europa che ci ha garantito settant’anni di pace dopo centinaia di anni guerra».

Ribadendo al ministro, Graziano Delrio, alla presidente della Regione FVG, Debora Serracchiani e agli altri rappresentanti le istituzioni che il ruolo di Unindustria è, appunto, quello di affiancamento alle Istituzioni, Agrusti ha ringraziato il presidente della Camera di Commercio, Giovanni Pavan e l’ente camerale stesso, «divenuto punto di riferimento fondamentale in un momento di deistituzionalizzazione del nostro territorio» confermando che Unindustria si batterà senza risparmiarsi per la creazione di un ente unico regionale.

Rimarcato il buon rapporto di collaborazione instauratosi con le organizzazioni sindacali, il presidente ha infine ricordato il tema dell’unità di Confindustria regionale e del Nord Est auspicando rapidi e positivi sviluppi in questo senso.

Le positive traiettorie descritte dal Presidente Michelangelo Agrusti hanno trovato riscontro anche nella solida concretezza dei numeri che l’amministratore delegato di Marine Interiors, Gabriele Maria Cafaro, ha offerto agli industriali e agli stakeholder del Territorio una volta presa la parola.

«La posizione baricentrica tra i principali siti di Fincantieri – ha detto il manager – permette a Marine Interiors di fungere da trait-d’union tra il sistema cantieristico e il mondo manifatturiero del Triveneto». Il 60 per cento dei ricavi ruota infatti, attualmente, nel triangolo Pordenone – Monfalcone – Marghera. «Marine Interiors – ha spiegato ancora Cafaro – alimenta una rete di circa 200 fornitori supportando così un indotto stimabile tra le 2.500 e le 3.000 persone e genera flussi di trasporti in Friuli Venezia Giulia per circa 5.500 tratte l’anno».

Cifre più che soddisfacenti sostenute da un roseo calendario acquisti a medio termine che Marine Interiors calcolano essere di circa 1 miliardo e mezzo di euro per i prossimi cinque anni. Di questo intero – posa in opera, pareti, mobili, arredo bagno, trasporti, ecc. – circa il 30 per cento ricadrà nel Pordenonese» ha dettagliato Cafaro.

In Friuli Venezia Giulia la strategia per un miglioramento dei flussi di traffico delle merci, secondo Giovanni Longo, professore associato al Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste, passa attraverso un utilizzo ottimale delle risorse esistenti, un complessivo miglioramento degli aspetti di governance e il rilancio del trasporto merci su ferro.

Per Longo il balzo in avanti della competitività del sistema portuale e interportuale in Friuli Venezia Giulia si ottiene con la realizzazione di aree logistiche integrate, nella fattispecie connettendo il Porto di Trieste e i retro-porti (Fernetti, Monfalcone, Porto Nogaro, Interporto di Cervignano, Interporto Sant’Andrea (Gorizia) e Interporto di Pordenone) con i corridoi multimodali Ten-T che attraversano la nostra regione.

A proposito di Pordenone è stato ricordata da Longo l’imminente realizzazione del nuovo Terminal Intermodale – operativo entro fine 2017 – che servirà i distretti industriali di legno-arredo e meccanica delle province di PN, TV e BL e l’entrata in funzione di una stazione elementare che permetterà il doppio ingresso lati Venezia e Udine con totale autonomia rispetto alla stazione di Pordenone.

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