PORDENONE – Si è riunita per la quarta seduta del 2022 la Commissione dei prezzi al consumo del Comune di Pordenone, presieduta dall’assessore ai servizi demografici, elettorali e statistici Walter De Bortoli.
Obiettivo la verifica della corretta rilevazione dei prezzi presso negozi, pubblici esercizi, studi medici e professionali – oltre agli affitti – finalizzata al calcolo dell’inflazione a livello locale e nazionale.
Il trimestre luglio-settembre vede crescere i prezzi in tutti gli ambiti, da quello alimentare a quello dei servizi alla persona, con l’unica eccezione del capitolo delle comunicazioni, in lieve flessione.
Le note tensioni inflazionistiche hanno colpito anche il capoluogo pordenonese: i prezzi a settembre sono cresciuti del +9,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Purtroppo questa crescita, innescata dall’aumento del costo dell’approvvigionamento energetico, si è poi diffusa in tutti i settori.
In particolare i prezzi dei beni alimentari e delle bevande analcoliche sono cresciuti del +12,3%. Occorre tornare ai primi anni ‘80 per avere esperienza diretta di un quadro simile. La voce “energia elettrica, gas e altri combustibili” nel pordenonese ha toccato a settembre 2022 un incremento del +77,6% rispetto ai dati del 2021.
Le famiglie che più risentono degli aumenti dei prezzi sono quelle meno abbienti. ISTAT infatti certifica che si è ampliato il differenziale inflazionistico tra il 20% delle famiglie con minori capacità di spesa rispetto al 20% con maggiori capacità di spesa. Le famiglie meno benestanti infatti vedono nei propri acquisti una maggiore incidenza dei beni materiali rispetto ai servizi.
A Pordenone, come del resto anche in tutta Italia, la crescita dei prezzi dei beni materiali è del +13,2% mentre quella dei servizi si ferma al +4,1%. Questo differenziale agisce a discapito dei meno abbienti, che già prima si trovavano in difficoltà a soddisfare i bisogni primari.
Il Comune di Pordenone è impegnato in prima linea nella misurazione dell’inflazione, con l’invio sul campo di rilevatori che monitorano mese per mese oltre 5000 prezzi.
L’assessore De Bortoli esprime quindi il suo ringraziamento ai numerosi negozianti del centro e della periferia pordenonese che stanno collaborando a questa attività fornendo i prezzi di vendita dei loro prodotti e servizi.
La preoccupazione attuale è che aumenti il numero di persone che possono chiedere aiuto al sistema pubblico.
L’amministrazione comunale si augura che le azioni di mitigazione e ridimensionamento della spinta inflazionistica a livello nazionale possano dare una mano in concerto con le politiche regionali e locali in quanto, se questa tensione dei prezzi continuerà sul consumo e sui servizi è molto probabile che, visto l’aumento delle bollette, dei prezzi, delle materie prime e dell’energia in generale, si genererà una spirale perversa che rischia di mettere in difficoltà parecchie persone.