Camera commercio, sì a un ente unico regionale. Le precisazioni dell’Ascom

PORDENONE – La Camera di commercio “si opporrà con tutta la tenacia e determinazione possibili contro un decreto che elude la decisione della Corte Costituzionale, il ricorso di quattro regioni e, soprattutto, non tiene conto in alcun modo delle esigenze delle nostre categorie economiche”.

Lo ha ribadito Giovanni Pavan, presidente dell’ente camerale pordenonese, aprendo la serata di ieri, 19 marzo, con enti e istituzioni, convocata per definire le azioni da mettere in campo per salvaguardare il territorio. Dall’iniziativa, è emerso che la battaglia per la Camera di commercio unica in regione continua. E’ già pronto il nuovo ricorso contro il decreto del governo.

Pavan ha però spiegato che, fatto salvo l’esito dell’azione promossa al Tar del Lazio, il processo di unificazione con Udine «è già avanzato ben oltre la soglia di questo Ente.

Domani infatti, 21 marzo,  in Camera di Commercio, come disposto dalle procedure per la costituzione del nuovo Consiglio camerale unico tra Pordenone e Udine, si svolgerà un incontro promosso dal Commissario ad acta.

“La convocazione, indirizzata alle Associazioni di categoria – ha detto ancora Pavan – mira a condividere aspetti prodromici al processo di unificazione. Un atto formale, ed è bene che questo particolare non sfugga, da cui la Camera di commercio di Pordenone è già formalmente esclusa. E che quindi non ritengo opportuno commentare». Un fatto che, secondo il presidente, «ci porta tangibilmente nella procedura di accorpamento contro cui ci siamo opposti». Pavan ha chiesto alla Regione di promuovere un ricorso “parallelamente al nostro, teso a certificare che i nostri orientamenti combaciano, oltreché nella forma, anche nella sostanza. Altrimenti resteremo alle solite e inutili chiacchiere”.

Intanto, giunge una precisazione di Ascom-Confcommercio riguardo alla notizia data da un organo d’informazione locale sulla mancata partecipazione dell’associazione mercantile all’incontro di ieri sera.

“E’ stato detto – si legge in una nota – che la Confcommercio era assente all’incontro, promosso l’altra sera dal presidente della Camera di Commercio Giovanni Pavan, che annunciava alle categorie e alla politica il terzo ricorso al Tar per un ente camerale unico a livello regionale”.

“Niente di più falso perché alla chiamata c’era una delegazione dell’Ascom-Confcommercio capeggiata dal vicepresidente vicario Giovanna Santin e alcuni presidenti di categoria. Assente il numero uno dell’associazione provinciale Alberto Marchiori, ispiratore fin dall’inizio del ricorso contro il decreto del Governo, il quale ha ritenuto doverosamente di coinvolgere i membri dell’esecutivo dal momento – ha spiegato- che la vicenda «mi sta schizzando fuori dalle orecchie».

Per quanto riguarda l’altro incontro, quello con la commissaria Pilutti, la Confcommercio sarà presente con il suo direttore Massimo Giordano. “Nessuna diserzione quindi come invece annunciato dalle altre categorie economiche perché – hanno precisato i vertici dell’Ascom – si tratta di un confronto tecnico e non politico”.

E’ ancora il presidente Marchiori – come del resto ha più volte ribadito nel corso di questa lunga battaglia giudiziaria per la camera unica – a spiegare che “è del tutto inutile chiudere la porta in faccia alla consorella di Udine. Dobbiamo, invece, essere capaci di sviluppare un dialogo costruttivo con tutte le forze economiche in campo, soprattutto per far valere quel ruolo di rappresentanza che spetta all’interno della compagine. Un tentativo che va fatto anche se potrebbe non condurre a un risultato”.

Marchiori fa l’esempio della ruota di scorta o del ruotino che sono due validi alleati in caso di foratura: « Sostanzialmente diversi, questi due pneumatici consentono di affrontare con successo le situazioni di emergenza e di rimettersi subito al volante della propria auto».

Come dire che bisognerebbe agire con giudizio e onestà, un modo concreto per impegnarsi per il bene comune e nell’interesse delle imprese del Terziario che operano e sviluppano economia sul territorio.




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