PORDENONE – “Candidato sindaco sia sintesi di accordo e guida”. Così Mauro Capozzella coordinatore provinciale del M5S del pordenonese che lancia la proposta di un confronto alto e progettuale per il dopo Ciriani.
“Una forte coalizione su progetti, primo fra tutti quello dell’ambiente e della transizione ecologica, può aspirare a guidare Pordenone. Partendo dal civismo, senza ideologiche barriere, aperta al dialogo e all’ascolto. L’arroganza più volte espressa da Ciriani e messa in campo, che si sta perpetuando da figure di secondo piano, alla lunga non paga.
La nuova legge elettorale che indica nel 40 per cento la soglia decisiva per vincere le elezioni offre una grande possibilità a Pordenone. Ad una condizione, però, che le forze del cambiamento trovino una sintesi di progetti e percorso comune senza porre veti di nomi o forzose anticipazioni di chi si proietta in avanti senza progetti e quadri precisi di riferimento di area.
La città di Pordenone deve ritrovare una unità di intenti e dialogo fra amministrazione comunale e cittadini. Una proposta di coalizione su progetti comuni e non la solita accozaglia “contro” può davvero segnare la differenza. L’era Ciriani si è caratterizzata per l’asprezza dei toni e delle parole ed è venuto a meno il confronto civile.
Serve, quindi, un vero cambio di passo per affrontare le sfide dei prossimi anni in una città che è toccata da problemi nel commercio, nella industria, nella sicurezza, nella mobilità. Ecco che quindi diventa indispensabile ripartire dalla società civile attraverso ogni forma di civismo e confronto fra le parti. Indispensabile, quindi, un primo step di ascolto con l’avvio degli Stati Generali per la città. Da qui si deve partire e cercare, poi, una figura che sia di accordo e sintesi per la guida della città di Pordenone.
Assisteremo da oggi ad un cammino dove un sindaco pro tempore (Parigi, ndr) sarà la continuità della conflittualità in essere e dove l’ombra di Ciriani incomberà come vero primo cittadino anche con la sua presenza di assessore, ruolo che è evidente ha detto di ricoprire per continuare a governare la città togliendo tempo al suo mandato europeo: un doppio tradimento per gli elettori che lo hanno votato dapprima a sindaco e poi ad europarlamentare.
Pordenone ha vaste potenzialità di una sua nuova collocazione come città metropolitana e deve ritrovare il dialogo interrotto con i comuni vicini per una maggiore armonizzazione strategica di crescita nelle infrastrutture e servizi. Sullo sfondo, poi, ci sono le problematiche del commercio che rischia di stravolgere il centro storico, vero “mercato” e cuore pulsante della città. C’è poi un forte scollamento con le frazioni che rischiano di diventare quartieri satelliti senza servizi e progettualità di crescita.
Non si può poi nascondere la preoccupazione di una crescita industriale che segna il passo e che potrebbe avere conseguenze pesanti per l’economia cittadina. Restano irrisolti poi i nodi delle infrastrutture che ancora oggi penalizzano la crescita del territorio. Bene per un possibile lancio nazionale nel settore della cultura ma il solo terziario e la mancanza di servizi penalizzano una crescita verso i prossimi decenni”.