Cerca di strangolare la ex moglie nonostante il divieto di avvicinamento, arrestato dalla Polizia

PORDENONE – Non accettava la fine della storia e perseguitava la ex moglie fino a tentare di ucciderla, ma per lui si sono aperte le porte del carcere.

E’ stato rintracciato in un albergo a Teramo dove si trovava per lavoro ed è stato portato in carcere dagli agenti di quella Squadra Mobile che hanno dato esecuzione ad un provvedimento di aggravamento della misura del divieto di avvicinamento emesso dalla Sezione penale del Tribunale di Pordenone su richiesta dalla Procura.

L’arrestato, un cittadino albanese di 47 anni da anni residente a Pordenone, era già destinatario di un provvedimento del divieto di avvicinamento emesso dal GIP del Tribunale di Pordenone lo scorso 27 ottobre quando le indagini condotte dalla locale Squadra Mobile sotto il coordinamento della Procura di Pordenone, avevano permesso di accertare come l’uomo, dopo la separazione della moglie, aveva assunto nei confronti della donna gravi atteggiamenti intimidatori e persecutori. Nei suoi confronti era stato disposto il divieto di avvicinamento e di comunicazioni alla ex moglie.

Le successive investigazioni permettevano di appurare come l’uomo, non curante del provvedimento limitativo esistente nei suoi confronti, negli ultimi mesi si era più volte presentato sotto casa della donna ed aveva cercato più volte di contattarla telefonicamente fino a quando lunedì scorso, accecato dalla rabbia, si era appostato sotto casa della ex moglie aggredendola brutalmente; in particolare avvinatosi alla donna, l’ex marito iniziava dapprima ad offenderla e denigrarla soltanto perché aveva osato spruzzarsi proprio il profumo regalatogli dall’ex marito, quindi le afferrava con entrambe le mani il collo ed iniziava a stringere forte mollando la presa soltanto dopo una decina di secondi quando però iniziava a colpirla ripetutamente dapprima con gomitate e pugni e poi con delle chiavi che aveva in mano, interrompendo la sua furia sia perché la donna aveva iniziato a sanguinare sia perché nel frattempo erano intervenuti alcuni vicini allarmati da quanto stava accadendo.

Sul posto interveniva un equipaggio delle forze dell’ordine ma nel frattempo l’uomo si era dato alla fuga.

Il giorno successivo la donna si presentava presso gli uffici della Questura dove formalizzava querela per l’accaduto.
Poche ore dopo il Pubblico Ministero richiedeva ed otteneva dal giudice un provvedimento di aggravamento della misura cautelare eseguito lo scorso giovedì sera dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Teramo che lo rintracciavano, grazie alle indicazioni fornite dagli agenti della locale Squadra Mobile, all’interno di un albergo dove l’uomo si era recato, proprio poche ore dopo la violenta aggressione, per motivi di lavoro. Condotto in Questura, dopo le formalità di rito l’uomo è stato associato presso la casa circondariale di Teramo.




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