PORDENONE – E’ scomparso oggi, 17 settembre, Francesco Boni de Nobili, nato a Pordenone nel 1951, scrittore e studioso di Araldica, persona molto conosciuta nel Pordenonese.
Viveva a Pordenone. Laureato in Scienze politiche, appassionato della ricerca storica, ha scritto anche per la televisione, realizzando i testi di diversi documentari storici (tra gli altri I longobardi dalla forza alla ragione 1990, Jacopo Linussio e la Carnia del Settecento 1991, Palmanova, fortezza d’Europa 1993, La danza del cotone 1993, Andrea Galvani, uomo pratico e industrioso 1995).
Autore poliedrico, Francesco Boni de Nobili ha esordito nel settore narrativo nel 1990 col volume di racconti storici “Il delitto di san Gottardo e altri racconti”, al quale ha fatto seguito il romanzo “Giorni di Praga” (1991), ma ha lavorato anche nel settore del fumetto didattico, in collaborazione con Emanuele Barison, realizzando soggetti e sceneggiature. Il romanzo “Ilia e le aquile” (1997) è stato premiato al concorso nazionale “Noi due” (Oscar Mondadori e Famiglia Cristiana), pubblicato per le Edizioni Demetra nel 2001.
Nel settore letterario ha pubblicato anche il romanzo storico “Le campane di Montecurto” 2018. Nel settore biografico ha pubblicato le biografie “Marco Polo. La vita straordinaria di Messer Milione”, Biblioteca de Il Gazzettino, De Bastiani 2012, “Caterina Cornaro. Dal regno di Cipro alla Signoria di Asolo”, Biblioteca de Il Gazzettino, De Bastiani 2012 e “Giovanni Antonio de’ Sacchis, Il Pordenone”, De Bastiani 2013 (relativamente al grande artista friulano, nel 2015 ha dato alle stampe la prima guida alle sue opere). Nel 2014 ha pubblicato il saggio storico “La rivolta antifrancese di Castelnuovo nel 1796. La Garfagnana estense del XVIII secolo”.
Studioso di araldica, ha eseguito ricerche e catalogazioni araldiche in Friuli e in Toscana e pubblicato blasonari e brevi saggi su riviste specializzate, tra cui il Blasonario della Garfagnana (2007), il Blasonario di Spilimbergo (2013) e lo Stemmario di Barga (2018), lo Stemmario di Pordenone (2019). Nel 2014 ha curato una revisione e un’integrazione, tanto nei testi quanto nelle grafiche, dell’opera “Libro d’argento delle famiglie venete” di Giovanni Dolcetti, uscito nella collana “Le nostre tradizioni” de “Il Gazzettino”, per le edizioni De Bastiani, col titolo Famiglie e cognomi veneti e friulani. Questo lavoro gli ha valso il Gran Premio Scudo d’Oro, edizione 2014, rilasciatogli dalla Cancelleria del Centro Studi Araldica.
Bella la riflessione di Antonio Mazzucchin, noto operatore commerciale cittadino che su facebook scrive “Mi unisco al dolore di una persona che non aveva mai schiavizzato il suo pensiero , un uomo libero , le ultime volte che lo vidi mi disse causa la mia malattia si è deciso non continuassi a lavorare, ma lo diceva con una tale tristezza , Uomo con U maiuscola , addio collega“.