Giugno 2025 si chiude con segnali contrastanti per l’economia europea e internazionale. Se da un lato cresce il sentiment imprenditoriale in Italia e in Germania, dall’altro la fiducia dei consumatori resta debole, complice un contesto internazionale instabile e il perdurare degli effetti delle politiche protezionistiche statunitensi.
In Italia, l’indice sul sentiment imprenditoriale è salito, segnalando un cauto ottimismo tra le aziende, mentre la fiducia dei consumatori ha registrato un leggero calo. Situazione simile in Germania, dove il morale delle imprese è migliorato oltre le attese, anche grazie a una ripresa del comparto manifatturiero e all’aumento degli ordini.
Proprio la Germania ha annunciato un piano senza precedenti: aumenterà la spesa per la difesa fino al 3,5% del Pil entro il 2029, portando il bilancio militare da 95 miliardi nel 2025 a 162 miliardi di euro.
Segnali positivi anche dalla Spagna, dove le vendite al dettaglio sono cresciute del 4,8% a maggio, e la crescita del Pil nel primo trimestre è stata confermata allo 0,6%.
Sul fronte inflazione, la Francia registra una leggera risalita oltre le attese, mentre la Banca Centrale Europea si appresta a chiudere il ciclo di riduzione dei tassi con un ultimo taglio previsto per settembre.
La situazione è più complessa negli Stati Uniti, dove il Pil del primo trimestre è stato rivisto al ribasso a -0,5% annuo, a causa di una spesa dei consumatori più debole del previsto. Gli economisti attribuiscono il rallentamento agli effetti dei dazi sulle importazioni imposti dall’amministrazione Trump.
A livello di mercati finanziari, la fotografia al termine di giugno mostra dinamiche divergenti tra Europa e Stati Uniti:
Indice / Asset | Valore | Variazione giornaliera | Variazione da inizio anno (YTD) |
---|---|---|---|
MSCI World | 3.950,11 | -0,19% | +7,64% |
S&P 500 | 6.092,16 | 0,00% | +4,25% |
Nasdaq 100 | 22.237,74 | +0,21% | +6,23% |
Euro Stoxx 50 | 5.252,01 | -0,85% | +9,98% |
FTSE MIB | 39.319,14 | -0,39% | +18,97% |
Oro (USD/oncia) | 3.332,11 | +0,25% | +27,00% |
Petrolio (USD/barile) | 65,98 | +0,81% | -8,93% |
EUR/USD | 1,17 | +0,42% | +12,61% |
Obbligazionario (rendimento decennale):
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Treasury USA 10Y: 4,29% (in calo di 0,44 punti base oggi; -28,84 pb YTD)
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Bund tedesco 10Y: 2,56% (+2,70 pb oggi; +19,70 pb YTD)
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BTP italiano 10Y: 3,51% (+2,50 pb oggi; -1,80 pb YTD)
I dati confermano la forza relativa dei mercati azionari europei nel primo semestre, in particolare il FTSE MIB italiano, che guida la classifica con un +18,97%. Al contrario, il dollaro ha subito una significativa rivalutazione dell’euro, che si è apprezzato del +12,61% da inizio anno, con possibili implicazioni per chi investe in strumenti denominati in USD.
L’oro continua a brillare come bene rifugio, mentre il petrolio resta debole, riflettendo incertezze sulla domanda globale.
Il contesto economico e finanziario globale si muove su un terreno instabile: tra segnali di ripresa, politiche monetarie in evoluzione e nuove tensioni geopolitiche. Per imprese e risparmiatori, questo richiede cautela, ma anche capacità di lettura dinamica dei cambiamenti in corso.
Dott. Alessandro Pazzaglia, consulente finanziario autonomo, www.pazzagliapartners.it