Giunta camerale sul piede di guerra “Nostre decisioni non accolte? Ricorreremo”

PORDENONE – La Camera di commercio di Pordenone, con unanime parere della Giunta, ha trasmesso a Unioncamere, impegnata nella definizione degli accorpamenti da sottoporre entro il 30 maggio al Governo nell’ambito del riassetto del sistema camerale nazionale, le proprie determinazioni.

In primis, si legge nel documento, l’istituzione della Camera unica regionale quale migliore soluzione possibile.

In via alternativa, proposta in base alle risultanze del documento di «Analisi della comprovata rispondenza ad indicatori di efficienza e di equilibrio economico – Camera di Commercio e ConCentro», l’istituzione della Camera di Commercio del Friuli Occidentale.

In caso di mancato accoglimento di una delle proposte precedenti la Giunta ha altresì deliberato che saranno promosse le azioni giudiziarie verso eventuali provvedimenti lesivi degli interessi dell’Ente e della Comunità delle imprese che ricadono nel territorio di attuale competenza, assunti comprimendo anche gli spazi di autonomia della Regione Friuli Venezia Giulia.

Alla decisione assunta formalmente dall’Esecutivo, anticipata nei giorni scorsi dal forte appello rivolto dal Presidente Giovanni Pavan agli stakeholder del territorio, si era associata la maggior parte delle istituzioni pordenonesi, ritrovatesi in Camera di commercio il 15 maggio scorso anche per comprendere meglio i profili delle azioni giudiziarie da porre eventualmente in essere a tutela della salvaguardia dell’Ente camerale.

A oggi, secondo l’ufficio di Presidenza, all’appello hanno aderito una quarantina di Comuni e 15 tra Associazioni di Categoria e Ordini Professionali (Avvocati, Architetti, Dottori Commercialisti ed esperti contabili, Collegio dei Geometri, Periti Industriali e Periti laureati e Consulta delle professioni).

La ricaduta percentuale supera così l’80 percento della popolazione residente e delle imprese che hanno sede legale nel Pordenonese.

 




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