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venerdì , 13 Dicembre 2024

I Papu “In prima persona”, uomini contro la violenza sulle donne

PORDENONE – Giovedì 24 agosto alle 21 nella chiesa dell’ex convento di San Francesco in via della Motta 2 a Pordenone, l’Associazione In Prima Persona – uomini contro la violenza sulle donne – nell’ambito della programmazione della rassegna Estate in città promossa dall’Amministrazione comunale e sostenuto dalla BCC, propone al pubblico la lettura scenica “In prima persona “ interpretato da I PAPU.

Il tema è una sfida anche per Andrea Appi e Ramiro Besa, che hanno raccolto l’invito e condiviso le finalità dell’Associazione In Prima Persona volte a sensibilizzare la collettività, e in particolare il genere maschile, su un fenomeno che purtroppo con maggior frequenza registra drammatici eventi.

Da una intensa e minuziosa ricerca Giuseppe Intelisano, ha estrapolato alcuni significativi brani letterari di scrittori che si sono calati “in prima persona” nell’universo femminile. Le donne raccontate sono di età, epoche ed estrazioni sociali diverse, ma in comune hanno l’ esser state create da un uomo ed essere vittime di un uomo. Il lato oscuro dell’uomo maltrattante dunque emergerà dai brani di Raimond Queneau con la sua Zazie, di Arthur Schitzer con la signorina Else, di William Shakespeare con Desdemona.

Ad amalgamare i racconti sottolineando il pathos e la gravità del fenomeno ma, grazie ai PAPU, anche una certa delicatezza e levità, saranno i contrappunti caratterizzati degli interventi dell’attrice Alessandra Cusinato, la “colonna sonora” del chitarrista Denis Biason e il contributo artistico del pittore ed illustratore Andrea Venerus.

“Siamo perfettamente coscienti delle serietà dell’argomento, forse non in sintonia con la spensieratezza tipica del periodo estivo – commenta il presidente dell’Associazione In Prima Persona Nicola Mannucci – tuttavia, fra i vari appuntamenti dell’Estate in città impegnati e leggeri, abbiamo voluto proporre questo evento per stimolare la riflessione e mantenere viva l’attenzione sul fenomeno della violenza sulle donne, perché purtroppo questi episodi non si fermano con la bella stagione”.

La lettura scenica invita a meditare sulle debolezze del genere maschile che purtroppo con troppa frequenza si manifestano e si traducono in violenza sulle donne e vorremmo che questo nostro progetto fosse interpretato anche come una sorta di aiuto per gli uomini che non sanno come uscire dalla loro condizione di carnefici e vittime anche di se stessi.

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