“Il Grigoletti ritrovato” torna in città

PORDENONE – Non una mostra grande, ma una grande mostra», così esprime la sua emozione la dott.ssa Vania Gransinigh, curatrice della mostra “Il Grigoletti ritrovato”, che riporta in città il grande quadro “L’ultimo colloquio del Doge Francesco Foscari con il figlio Jacopo” (1842-1844) del pittore pordenonese Michelangelo Grigoletti, in esposizione al Museo d’arte di Palazzo Ricchieri da oggi al 3 settembre prossimo.

Una storia che sembra un romanzo, uno scorcio che si apre sul mondo degli artisti dell’ ‘800 tra mecenati, gossip di corte e rivalità nello star system del tempo.

La tela è stata acquistata nel 2022 ad un prezzo irrisorio (si parla di soli 5.000 euro) da un privato italiano ad un’asta di paese nella campagna di Tean nello Staffordshire (Gran Bretagna), insieme all’immobile e a tutto il contenuto della magione.

Solo dopo ci si è resi conto dell’incredibile valore storico e artistico del quadro, ora assicurato per circa 250.000 euro.

La storia dell’opera risale alla realizzazione, da parte del Grigoletti, di una prima opera con il medesimo soggetto nel 1842 su commissione dell’imperatore d’Austria Ferdinando I e attualmente conservata nelle Gallerie del Belvedere di Vienna.

Il quadro esposto al Ricchieri è una replica realizzata da Michelangelo Grigoletti stesso su richiesta del nobile e imprenditore tessile inglese John Burton Philips (1785-1847), che vide l’originale esposto al Belvedere. Visto il successo che il dipinto riscosse presso il grande pubblico, l’imprenditore inglese convinse l’artista a realizzare una riproduzione del quadro in dimensioni minori per la sua residenza di Heat House costruita in stile Tudor, dove rimase fino alla vendita all’asta.

«Un ritrovamento eccezionale –sottolinea Alberto Parigi, assessore alla Cultura del Comune di Pordenone- che dona lustro e storia alla nostra città e al suo grande patrimonio museale.

Impossibile non venire colpiti dalla meraviglia di questo allestimento, che domina la scena salendo la scalinata fino al primo piano di Palazzo Ricchieri. Una proposta culturale che, insieme alla mostra sulle ceramiche Galvani sempre al Museo, completa il viaggio tra radici ed identità per riscoprire il grande patrimonio culturale, artistico, imprenditoriale della nostra città».

Dell’opera, documentata nelle pagine della rivista veneziana “Il Gondoliere”, si erano perse le tracce dopo la commissione. Accanto ad essa, verranno esposti disegni e bozzetti preparatori di proprietà del Museo civico d’arte, e alcuni documenti dell’epoca che citano le importanti opere commissionate a Grigoletti attorno agli anni ’30 e ’40 dell’Ottocento.

Interessante è conoscere la storia del primo originale destinato all’imperatore d’Austria Ferdinando I nel 1838 e nato dalla viva competizione tra il Grigoletti e il pittore Francesco Hayez, il quale realizzò un quadro con lo stesso tema nel 1840.

La scena rappresenta la richiesta di grazia avvenuta nel 1457 da parte del figlio al padre, il Doge Foscari della Serenissima Repubblica di Venezia, a seguito dell’accusa che pendeva sul suo capo di alto tradimento alla Repubblica. Il padre, combattuto tra l’amor paterno e l’amor di Stato, non gliela concesse e accettò il destino del figlio di esilio a vita, non potendolo rivedere mai più.

L’inaugurazione al pubblico della mostra è fissata per oggi, venerdì 5 maggio, alle ore 18.00

Presenti la curatrice dott.ssa Vania Gransinigh e il dott. Francesco Maspes, direttore delle Gallerie Maspes di Milano, che ha curato il trasporto dell’opera in Italia e la destinazione di esposizione.
Dopo Pordenone, il quadro è diretto all’Accademia di belle arti Carrara di Bergamo, dove verrà esposta alla Mostra del Melodramma nell’anno delle celebrazioni di Bergamo e Brescia come Capitale della Cultura italiana 2023 e sarà messa a confronto con l’opera di Hayez per la prima volta nella storia dell’arte.




Condividi