Importante dipinto su beato Marco d’Aviano acquistato dal Centro Del Noce

PORDENONE – Il Centro culturale Augusto Del Noce e l’Associazione di Promozione Sociale Cintamani di Pordenone, con il sostegno dei Lions Club di Brugnera-Pasiano-Prata e di Porcia, del Gruppo Bisaro, dell’Associazione socioculturale Alle Grazie e di alcuni privati, hanno acquistato un importante dipinto ad olio su tela di cm 177 x 138, in cui è rappresentato il beato Marco d’Aviano dopo la battaglia di Vienna del 12 settembre 1683. Lo storico dell’arte Simone Andreoni (Viscontea Casa d’Aste, Milano) lo ha attribuito al pittore fiammingo Johann Melchior Roos (1659/1663-1731), che a Roma tra il 1686 e il 1690 collaborò con il più famoso fratello, Philipp Peter, noto con lo pseudonimo di Rosa da Tivoli. Tornato successivamente nell’Europa centrale, fu attivo con successo tra le corti del Sacro Romano Impero, tanto che divenne il pittore di corte del langravio d’Assia

L’opera è una scoperta davvero importante per almeno tre motivi: in primis, perché siamo di fronte a una rappresentazione pittorica nella quale per la prima volta appare padre Marco. Per di più essa è stata eseguita nel contempo della Grande Guerra austro-turca del 1683-1699 che, come noto, fu vinta anche grazie agli sforzi del frate avianese per unire i governanti europei al fine di difendere Vienna e liberare l’Ungheria e i Balcani dal dal pericolo ottomano.

Si noti, poi, che questo dipinto non è stato realizzato da un pittore cattolico: infatti, al contrario di suo fratello, Johann Melchior Roos rimase sempre calvinista. Che egli abbia prodotto una rappresentazione tanto positiva di un cappuccino risulta perciò un fatto eccezionale.

Infine, questo dipinto è importante come ulteriore prova che i pittori di animali e paesaggi, quali si ritenevano i fratelli Roos, almeno nel Nord Europa, erano in grado di dipingere anche la figura umana, con una vena di espressionismo che appare ancora molto attuale: è una consapevolezza nuova e molto significativa, dalle interessanti prospettive per il futuro corso degli studi.

Anche l’articolazione del soggetto di questa opera di Johann Melchior Roos ci sembra meritevole d’attenzione: il quadro presenta al centro la figura di un cavaliere morente o già deceduto, privato dell’armatura e seduto a terra, mentre viene sostenuto nel busto da un inserviente e osservato da un capannello di illustri personaggi.

Costui è verosimilmente il protagonista dell’opera, attestato dal fatto che viene assistito da due frati cappuccini, nel primo dei quali si riconosce padre Marco d’Aviano; inoltre, l’autorevole personaggio a cavallo che giunge in visita potrebbe essere identificato con Carlo V di Lorena, il comandante in capo dell’esercito imperiale.

La tenda a padiglione sulla destra è sormontata da un’aquila d’oro, probabilmente polacca, e quindi il soggetto in evidenza alle spalle del morente, avvolto da una pelliccia, dovrebbe essere il re Sobieski.

All’estrema destra della scena, poi, si nota un gruppo di ufficiali e di funzionari polacchi che sta esaminando il bottino di guerra e ne sta compilando l’inventario per la spartizione. Si deve, pertanto, presumere che il contesto sia quello del 12 settembre 1683, subito dopo la rotta dei Turchi all’assedio di Vienna.

Secondo lo storico Giordano Brunettin, il personaggio morente al centro potrebbe essere Thomas de Croy, ma per esserne certi bisognerà identificare il blasone raffigurato sulla sella di uno dei cavalli in primo piano a sinistra.

Il quadro, che è stato presentato alla stampa e ai soci dei Lions club di Pasiano-Prata-Brugnera e di Porcia, lunedì 13 dicembre, sarà oggetto di studio da parte di un comitato scientifico e nel corso del 2022 sarà dapprima esposto in alcune chiese della Diocesi e poi in una mostra dedicata a padre Marco, nell’ambito di un progetto di valorizzazione attuato in collaborazione con altre associazioni di Pordenone e con il Comitato padre Marco d’Aviano; l’opera sarà infine offerta in comodato d’uso al Museo Diocesano di Arte Sacra di Pordenone per essere esposta.

In conclusione, l’operazione di acquisto del dipinto di Johann Melchior Roos testimonia l’efficacia concreta della collaborazione di associazioni, imprenditori e singoli cittadini culturalmente sensibili, accomunati dall’obiettivo di assicurare alla Destra Tagliamento un’opera d’arte che documenta la storia di uno dei suoi più illustri figli, apre a nuove prospettive di ricerca e di metterla a disposizione di tutti.




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