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martedƬ , 24 Dicembre 2024

Judo, pionieri del pordenonese riscoprono valori autentici

PORDENONE – Ad 80 anni dalla scomparsa del Maestro Shi Han Prof. Jigoro Kano, una quindicina di insegnanti e tecnici cresciuti in seno al Judo Club Pordenone, prima scuola di judo pordenonese, si sono incontrati per rendere omaggio alla piĆ¹ alta e nobile figura del judo mondiale.

Il gruppo di opinione, istituitosi in maniera informale, comprendeva anche Enea Sellan, presidente onorario dello Skorpion Club Libertas Pordenone, Luciano Luchini, fondatore del Judo Azzanese Libertas, e Giancarlo Pizzinato, storico tecnico dello Skorpion.

Lā€™incontro ĆØ stato solo il primo di una lunga serie, attraverso cui gli insigni maestri si propongono di riscoprire, consolidare e diffondere i valori non solo sportivi, ma anche etici e morali del judo.

Il judo non ĆØ infatti solo agonismo. Lā€™educazione di Jigoro Kano, che riteneva lā€™istituzione delle gare un semplice ā€œincidente di percorsoā€ da sistemare, si basava su tre pilastri fondamentali. Lā€™educazione della coscienza per il miglioramento della propria cultura; lā€™educazione alla moralitĆ , ovvero lā€™assimilazione della propria coscienza morale; e lā€™educazione fisica, che implica la conoscenza del proprio corpo.

Con lā€™occasione sono stati premiati il Maestro Roberto Portolan, insegnante e arbitro nazionale, nonchĆ© memoria storica del Judo Provinciale; il Maestro Palmiro Gaio, giĆ  Insegnante presso le Forze di Polizia, che nella Capitale si ĆØ allenato con il Maestro Ken Otani, judoka e scultore di fama Internazionale. Ed ĆØ stato ricordato il suo meritato riconoscimento dalla FIJLKAM ad indossare la cintura Bianca Rossa 8Ā° Dan.

ƈ stato premiato anche Ermanno Furia, che da 25 anni dedica ai ragazzi diversamente abili moltissime delle sue energie.

Un altro riconoscimento ĆØ stato consegnato al Maestro Armando Gabrielli, judoka della prima ora, allievo diretto del Maestro Argo Levighi giĆ  dal 1954, tecnico di blasonati club italiani nonchĆ© docente universitario.

Il commiato, che ha seguito una carrellata di ricordi di gioventĆ¹ condivisi, ĆØ avvenuto dunque con lā€™impegno di rinnovare e ampliare la conoscenza dei principi autentici del judo.

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