La sicurezza sul lavoro entra nelle scuole

PORDENONE – Sono stati illustrati questa mattina, 25 maggio, in CCIAA di Pordenone – Udine, in occasione dell’apertura del secondo anno di attività, i dettagli della Scuola per la Sicurezza – l’iniziativa gestita dall’Organismo Paritetico Industria, costituito da Confindustria Alto Adriatico e dalle organizzazioni sindacali del territorio.

Presenti il Prefetto Domenico Lione – a testimonianza dell’interesse da sempre dimostrato per le tematiche relative alla prevenzione – i Presidenti delle associazioni di categoria (Michelangelo Agrusti, Confindustria Alto Adriatico e Silvano Pascolo, Confartigianato Pordenone), i segretari delle organizzazioni sindacali (Maurizio Marcon per Cgil, Denis Dalla Libera per Cisl ed Ezio Tesan per la Uil), Dino Parelli e Maria Elena Dentesano, genitori di Lorenzo, lo studente di Morsano di Castions di Strada morto a soli 18 anni, vittima di un incidente sul lavoro, durante l’ultimo giorno di stage in un progetto di alternanza scuola-lavoro in una azienda di Pavia di Udine.

Agrusti, rimarcando l’obiettivo primario di eliminare le cause di infortunio mortale nel territorio, perseguito con le iniziative condivise con i sindacati nell’accordo 21 luglio 2021 denominato Zero morti sul lavoro, ha precisato che «esiste una correlazione diretta tra formazione esperienziale che viene impartita nella Scuola per la sicurezza, l’acquisizione di competenze e la conseguente più matura consapevolezza nell’attuare comportamenti responsabili da parte dei lavoratori; come dimostrato nell’evento sulle nuove tecnologie tenutosi a febbraio in VECAR – ha aggiunto – la Scuola per la Sicurezza non segue i temi e la didattica della formazione tradizionale ma si concentra sulle prospettive che la tecnica mette a disposizione a servizio della sicurezza e sullo sviluppo della sensibilità verso i comportamenti virtuosi soprattutto attraverso la sperimentazione diretta».

Il Presidente di Confindustria Alto Adriatico, più volte commossi nel ricordo di Lorenzo, ha aggiunto che le «aziende sicure andranno certificate, bollinate; in assenza di una legge ce ne incaricheremo noi assieme ai sindacati». In piena sintonia il Prefetto secondo il quale «le scuole di formazione hanno, tra i vari compiti, quello di eliminare nei lavoratori il rischio della ripetitività dei comportamenti, una cultura che porta all’abbassamento dei livelli di attenzione, uno dei peggiori nemici della sicurezza».

Dino Parelli ha spiegato che «nel solo 2022 tre ragazzi in formazione-lavoro hanno perso la vita, per cui c’è ancora qualcosa che non va; con la Carta di Lorenzo, redatto a ridosso del primo anniversario dalla morte di nostro figlio, abbiamo inteso riportare l’attenzione su un tema, quello alla persona, secondo noi dimenticato, tanto più quando si tratta di ragazzi – ha aggiunto – che sono il più grande investimento della società, cui è giusto garantire tutta l’attenzione possibile.

La Carta di Lorenzo – che sarà esposta nelle aziende coinvolte nell’accordo tra CAA e sindacati – è un documento semplice che ha avuto il merito di portare dentro il gruppo di lavoro che l’ha preparata, composto da esponenti di quel nuovo modo di fare formazione e prevenzione, gli stessi studenti. Essa sintetizza la necessità di attenzione che va riservata a un giovane, inesperto, che per la prima volta varca la soglia di un’azienda».

Maria Elena Dentesano ha aggiunto che il segno lasciato dal figlio «è destinato a restare nel tempo sia tra chi lo ha conosciuto e chi no» insistendo sul fatto che gli adulti, in questo caso le imprese, restano i supervisori della loro sicurezza,

Giuseppe Del Col, direttore operativo di CAA, ha focalizzato l’attenzione sui due eventi formativi dedicati a datori di lavoro RSPP e RLS in programma a giugno e luglio. Il primo, come di consueto, si terrà alla LEF di San Vito al Tagliamento e sarà dedicato all’illustrazione dei più aggiornati sistemi digitali di analisi dell’attività lavorativa per verificare gli effetti sull’ergonomia.

Il secondo, in collaborazione con il Polo Tecnologico Alto Adriatico, prevede l’esposizione di una nuova metodologia, sviluppata da una start-up lombarda, che permetterà di rilevare i livelli di attenzione del lavoratore durante l’attività e segnalare potenziali situazioni di distrazione pericolosa. Iniziative che si innestano in quella più grande, ossia un percorso strutturato in collaborazione con Inail e Regione per tutte le scuole del territorio che partirà in autunno in cui sono previste attività di formazione sulla sicurezza aggiuntive e specifiche.

Denis Dalla Libera, referente territoriale di CISL FVG e componente dell’Organismo Paritetico, anche a nome degli altri colleghi, ha posto l’attenzione sulle attività che la “Scuola per la Sicurezza” sta dedicando agli studenti delle scuole superiori del J.F. Kennedy di Pordenone e del B. Carniello di Brugnera attraverso un ciclo di lezioni tenuto da professionisti della prevenzione, sulla organizzazione del lavoro e sulle norme di comportamento da osservare all’interno delle fabbriche.

Silvano Pascolo, Presidente di Confartigianato Pordenone, che ha ricordato che anche gli artigiani dispongono da diversi anni di un Organismo Paritetico, in questo caso regionale, che in Friuli Venezia Giulia effettua oltre 800 controlli l’anno, ha detto che «certamente le aziende che accolgono i ragazzi debbono essere formate, questo è fuori discussione, l’accesso non può certo essere indiscriminato». Pascolo ha spiegato anche di come, pure tra gli artigiani, sia venuto meno il tabù di avere il sindacato in azienda.




Condividi