Luoghi e opere del Pordenone, l’arte abbozza le radici identitarie della città

PORDENONE – Il sindaco Alessandro Ciriani e l’assessore alla cultura Alberto Parigi con la guida turistica Susi Moro hanno presentato il calendario delle escursione nei borghi e delle opere che ha lasciato sul territorio Antonio de Sacchis, detto il Pordenone considerato fra i più grandi pittori del Cinquecento. Visite guidate gratuite che si protrarranno tra maggio ( il primo appuntamento sarà il 7 ) e l’ultimo il 25 settembre, di solito sabato e domenica ma qualche volta anche nelle giornate infrasettimanali.

Sono previste escursioni nelle chiese parrocchiali di Villanova, Vallenoncello e Rorai, le visite alle opere esposte al Museo Civico d’arte per godere grazie alle spiegazioni delle competenti guide turistiche, delle forme e dei colori usati dal pittore per descrivere la città natale e la passeggiata dal Duomo di San Marco a Vallenoncello e far visita alla chiesa della Madonna delle Grazie, all’ imbarcadero in prossimità di via Cargnel e alla Parrocchiale dei Santi Ruperto e Leonardo a Vallenoncello.

“Venti visite guidate dedicata alla riscoperta del Pordenone – commenta l’assessore Parigi – perché vogliamo valorizzare luoghi della città spesso misconosciuti in cui ha operato il Pordenone ed anche per dare una continuità ideale alla grande mostra sull’artista organizzata qualche anno fa. Quindi una ricoperta delle radici, dell’orgoglio della città per promuoverla utilizzando la leva della cultura e degli eventi”

Nelle parole del sindaco Alessandro Ciriani le finalità dell’iniziativa “ Dopo la pandemia , l’Amministrazione intende irrobustire l’offerta turistica di Pordenone. Le città medie non possono essere comparabili con le grandi città d’arte, tuttavia sono luoghi ideali per un turismo morbido, non frenetico in grado di far scoprire bellezze naturalistiche, paesaggistiche e culturali che offre Pordenone e può contribuire anche al sistema economico del territorio”.

Visite di 3 ore circa con spostamento con mezzo proprio. A Villanova si visiterà la chiesa di San Ulderico con gli affreschi dell’abside, altissima testimonianza del periodo “veneto” del Pordenone ed altre opere d’arte come l’altare lapideo di Giovanni Antonio Pilacorte, scultore contemporaneo del Pordenone.

Nella chiesa dei Santi Ruperto e Leonardo a Vallenoncello l’attenzione sarà posta l’attenzione sulla pala dell’altar maggiore raffigurante “Madonna col bambino in trono tra i Ss. Sebastiano, Ruperto e Leonardo e Rocco”, anche questa interessante opera di “transizione” del Pordenone.

La testimonianza del Pordenone “più maturo stilisticamente, malgrado il carattere arcaico dell’iconografi (C.Furlan)” si potrà trovare a Rorai grande nella chiesa di San Lorenzo con gli affreschi raffiguranti storie della Vergine, realizzati dal Pordenone sulla volta del coro della precedente chiesa quattrocentesca, poi inglobata nell’edificio attuale, novecentesco.

Visite a Piedi. Su uno dei pilastri del Duomo di San Marco, ci si soffermerà sotto l’ autoritratto dipinto ad affresco sotto le spoglie di San Rocco e poi si proseguirà con l’illustrazione degli affreschi che si trovano all’interno della Chiesa. Qui sono conservati alcuni dipinti molto significativi: dal capolavoro della pala della Madonna della Misericordia (1515), magnifico esempio di arte veneta, all’ardita pala dell’altare maggiore, San Marco che consacra Sant’Ermacora, dipinta vent’anni dopo, che è una testimonianza visibile dell’evoluzione stilistica del maestro, e della giustezza dell’appellativo conferitogli già dai contemporanei di pictor modernus.

Al museo Ricchieri c’è un’intera sezione dedicata al Pordenone; opere di diversa natura, oli su tela e su tavola, lacerti di affreschi, rivelano l’estrema ricchezza espressiva e la forza del suo genio. Alcune opere ospitate nel museo provengono da perduti edifici cittadini, che offrono la possibilità di indagare sugli aspetti inediti del rapporto tra l’artista e il luogo dove nacque e visse.

Il Pordenone in città In Corso Vittorio Emanuele, sosta a palazzo Mantica, per ammirare la facciata affrescata e davanti al palazzo quattrocentesco , al cosiddetto “studiolo” del Pordenone, impreziosito all’interno da affreschi di carattere mitologico, attribuiti alla mano del nostro illustre concittadino.

La Passeggiata consentirà di scoprire alcuni luoghi legati al grande maestro. Al Duomo passando davanti allo “studiolo”, ci si dirigerà verso la chiesa della Santissima Trinità. Per questa chiesa avrebbe dovuto dipingere una pala secondo quanto disposto dal padre Angelo nel suo testamento, l’opera però non sarebbe mai stata realizzata. Lungo la strada si incontrerà il santuario mariano che nacque nel XVII secolo in una località chiamata un tempo Borgo delle barche.

L’economia della città fu legata al trasporto fluviale quando le imbarcazioni cariche di merci in partenza o affluenti a Pordenone facevano sosta alla dogana o in epoca più tarda, a quando la barca corriera trasportava i pasegieri diretti a Venezia.

Nella chiesa parrocchiale dei Santi Ruperto e Leonardo si ritrova l’arte del Pordenone nella pala dell’altar maggiore raffigurante “Madonna col bambino in trono tra i Ss. Sebastiano, Ruperto e Leonardo e Rocco”. Si ha notizia di un’altra opera del De Sacchis legata a questa chiesa, si tratta di un gonfalone dipinto raffigurante un Cristo e un angelo su ciascun lato, di cui però non si sa più nulla.

Prenotazioni ed info su [email protected].




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